organizzazione – Milena Guidotti https://www.milenaguidotti.it Professional Organizer Tue, 04 Jan 2022 16:24:25 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.2.5 Döstädning: l’arte svedese di sistemare le proprie cose https://www.milenaguidotti.it/dostadning-larte-svedese-di-sistemare-le-proprie-cose/ https://www.milenaguidotti.it/dostadning-larte-svedese-di-sistemare-le-proprie-cose/#respond Sat, 04 Sep 2021 17:45:04 +0000 https://www.milenaguidotti.it/?p=1085 Un caso editoriale mondiale, un testo tradotto in 27 paesi. Un libro il cui titolo originale ci fa sobbalzare: le pulizie della morte.

L’arte svedese di mettere in ordine

“L’arte svedese di mettere in ordine” è un libro scorrevole, a tratti divertente, nel quale Margareta Magnusson, arzilla designer di Göteborg “fra gli ottanta e i cento anni”, rompe un tabù e ci dice senza mezze misure che organizzare le nostre cose prima del fatidico evento sarà un sollievo enorme per chi dovrà occuparsene quando noi non ci saremo più.

Ho voluto confrontare il titolo originale con le relative traduzioni in inglese e in italiano:

  • Döstädning: ingen sorglig historia (pulizie della morte, nessuna storia triste).
  • The gentle art of swedish death cleaning (la nobile arte delle pulizie della morte svedesi).
  • L’arte svedese di mettere in ordine, sistemare la propria vita per alleggerire quella degli altri.

Hai notato che nella traduzione italiana la parola “morte” non è menzionata? Non mi stupisce: la nostra cultura non ci prepara ad affrontare il lutto; la morte è una questione di cui nessuno vuole parlare e alla quale nessuno vuole pensare. Immagino quindi che la scelta editoriale della traduzione, a livello di strategia di marketing, abbia senso.

Ma l’autrice ci fa capire due cose: uno, che alleggerire la propria casa, conservando solo ciò che è utile e ciò che piace davvero è un atto d’amore verso sé stessi e verso gli altri (“lasciate che vi aiuti a far sì che i vostri cari serbino di voi un ricordo affettuoso, e non angosciante”); due, che possiamo sistemare le nostre cose in qualsiasi momento e proseguire la nostra vita con più leggerezza.

Mettere in ordine la tua casa, se puoi farlo, è una delle attività più confortanti che ci siano, e ha benefici incalcolabili – Leonard Cohen

La Magnusson racconta al lettore le sue esperienze personali. Alla morte della madre aveva dovuto sgombrare la grande casa dei genitori e aiutare il padre a trasferirsi altrove; successivamente si era occupata di quella della suocera; infine, la prova più difficile di tutte quando rimase vedova dell’amatissimo marito.

Oltre al dolore della perdita, ha dovuto affrontare la fatica di sistemare tutta la loro roba e traslocare in una casa più piccola. Si rendeva conto che, ora che il marito non c’era più e i figli abitavano altrove, restare da sola in una casa grande, con un giardino da curare e enormi spazi da pulire non aveva senso. Stava iniziando una nuova vita e per questo le serviva un posto più intimo, con meno ricordi e più facile da gestire.

Un po’ per volta aveva fatto un inventario, prendendo nota di cosa fare di ogni oggetto. Se decideva di non portarlo con sé nella nuova casa, scriveva delle istruzioni tipo “vendere”, “per la zia Ellen” o “dare in beneficienza”. Ricordando i commenti dei figli a proposito di oggetti che amavano particolarmente, li conservò per loro.

Riflettendo su ciò che aveva dovuto passare in quei momenti, decise di sistemare anche le sue cose, semplificando così la vita ai suoi cinque figli (“non importa quanto vi amino, non lasciate loro questo fardello”). Conservò solo ciò a cui dava valore, vendendo o donando il resto.

Suggerimenti pratici e consigli di buon senso

Il libro dà delle preziose indicazioni su come procedere, suggerendo di iniziare dalle categorie più semplici, di solito i vestiti e i libri (“una categoria è facile quando è ampia e non ha troppe associazioni affettive. È molto importante iniziare da qualcosa di facile, non voglio che vi arrendiate subito”). Consiglia anche di raccontare agli altri ciò che si sta facendo: forse gli amici si offriranno di aiutarci e prenderanno qualcosa che noi stiamo scartando.

L’autrice raccomanda di preparare delle istruzioni scritte che indichino cosa fare in futuro di ciò che si è scelto di tenere; possiamo anche inserire una nota dentro una scatola per spiegare cosa vorremmo fosse fatto del suo contenuto.

Fotografie, lettere e ricordi sono categorie da affrontare per ultime, visto che si tratta di oggetti ad alto carico emotivo. Mentre si sistema, si rievocano storie e ricordi. È sempre una fase delicata che come professional organizer conosco bene. Spesso i clienti si lasciano andare a piccole confidenze, si crea una connessione che non riesco a spiegare, a parole. È un momento magico, ma impegnativo. Affrontare queste categorie quando le altre sono già state sistemate sarà più facile.

Come affrontare l’argomento

Quando un nostro caro muore, è difficile mettere mano alle sue cose. Soffriamo per la perdita e ci sentiamo sopraffatti dalle decisioni da prendere: cosa fare degli oggetti che gli appartenevano? E dei documenti? Ci sono scadenze per pagamenti, volture o altre questioni burocratiche? In mancanza di un testamento, come capire quali erano le sue volontà? Come evitare le liti fra gli eredi?

Quando ho parlato nelle stories sui miei profili Instagram e Facebook dell’intenzione di scrivere questo articolo, chiedendo se il tema fosse di interesse, mi sono arrivati molti messaggi: “ricordo la fatica che hanno fatto mia mamma e mia zia a liberare la casa di nonna”, “mia mamma aveva conservato di tutto, ci abbiamo messo anni, a nessuno di noi andava di affrontare la cosa e continuavamo a rimandare”, “se solo ci avessimo pensato prima”.

Si può prevenire tutto questo?

Nel caso in cui sia l’erede a voler affrontare l’argomento, per esempio con i propri genitori, la Magnusson suggerisce di porre loro qualche domanda in modo delicato: “la vita per voi non sarebbe meno stancante se ci liberassimo di un po’ delle cose che avete raccolto negli anni?” o “c’è qualcosa che possiamo fare insieme, poco per volta, di modo che in seguito non ci saranno troppe cose di cui occuparsi?” Si potrebbe anche accennare che loro hanno oggetti che vi piacerebbe avere, forse è possibile averli adesso.

Alleggerire la nostra vita e quella degli altri è possibile. “Nessuna storia triste”.

 

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La cucina è il cuore della casa: 15 consigli per organizzarla al meglio https://www.milenaguidotti.it/la-cucina-e-il-cuore-della-casa-15-consigli-per-organizzarla-al-meglio/ https://www.milenaguidotti.it/la-cucina-e-il-cuore-della-casa-15-consigli-per-organizzarla-al-meglio/#respond Fri, 04 Jun 2021 09:00:01 +0000 https://www.milenaguidotti.it/?p=1050 La cucina e la nursery sono due degli ambienti di cui preferisco occuparmi come Professional Organizer. Non a caso, perché le unisce un filo conduttore simbolicamente molto forte: il nutrimento.

Nutrimento inteso come cibo per il nostro corpo, ma anche come relazione, convivialità, amore, accudimento, protezione. Le due cose si intersecano e si mischiano, accompagnandoci dal primo all’ultimo giorno di vita.

Cucine e ricordi indelebili

Se ripenso alle cucine che frequentavo durante la mia infanzia, mi vengono in mente diverse immagini: mia mamma ai fornelli, noi quattro seduti al tavolo, la nonna che entra piano domandando “disturbo?” e la mamma che brontola a bassa voce “ma deve arrivare sempre all’ora di cena?”, ma che poi non dice nulla perché sa bene che per lei, che da tanti anni vive sola, è un modo per avere un po’ di compagnia in quell’ora malinconica.

Abitava nell’appartamento accanto, la mia nonna materna. Quando andavo a trovarla c’era sempre qualcosa sul fornello. Amava le cotture lente della tradizione emiliana e il borbottìo del ragù era il rumore di sottofondo più ricorrente.

Osservavo le tagliatelle fatte in casa stese ad asciugare sul tagliere e mi pareva di sentire il profumo delle uova fresche. Oppure la guardavo comporre, con le sue dita svelte e nodose, immense distese di tortelli ripieni di spinaci e ricotta e sistemarli in file ordinate come tanti soldatini, in attesa della cottura.

Due piani più giù, i nonni paterni. Capitava che da bambina aiutassi la nonna ad apparecchiare la tavola per la cena: a volte erano solo le tazze per il latte, due cucchiai, i tovaglioli e del pane raffermo, ma la preparazione di quel pasto frugale era comunque estremamente accurata.

Ricordo ancora la decorazione dei suoi piatti, la forma dei bicchieri e l’odore acre del caffè con succo di limone che a lei piaceva tanto. Per digerire meglio, diceva. E poi le tovaglie fiorate, il ronzìo del frigorifero, il nonno che arrivava a tavola sciabattando.

Nessuna di queste cucine era molto grande, eppure, come spesso accade, erano il luogo più vissuto della casa. Lì ho i miei ricordi più belli.

Nella cucina di casa mia si riunivano spesso le donne della famiglia: mia mamma, mia zia, la nonna, mia sorella ed io. A chiacchierare di cose buffe e leggere, ma anche a condividere gli inevitabili dispiaceri della vita.

Poi è arrivata la prima cucina tutta mia. A 21 anni ho affittato il mio primo appartamento: un monolocale, ma con cucina separata. Non la scorderò mai: lunga e stretta, con arredi chiari e una grande finestra che la inondava di luce. Il lavello era in ceramica bianca, rovinata dal tempo e dall’usura, ma in quei graffi era scritta la sua storia.

L’avevo personalizzata e riorganizzata con l’essenziale. Non ero una gran cuoca, ma mi piaceva prepararmi qualcosa sperimentando piccole variazioni. Ricordo una volta che, rientrata a casa dall’ufficio per la pausa pranzo, avevo cucinato un risotto alla milanese aggiungendoci un po’ di paprika. Era primavera, il profumo era strepitoso, dalla finestra entrava la voce di una vicina di casa che cantava una canzone di Teddy Reno: “Tu sei per me la più bella del mondo e un amore profondo mi lega a te…”

Sorridevo, nel tepore di quel mezzogiorno di maggio, godendomi la libertà di una casa tutta mia, il risotto alla paprika e quella colonna sonora improvvisata.

La cucina è il cuore della casa

La cucina è da sempre il cuore della casa ed è lì che spesso si vivono i momenti più intensi.

La cucina deve diventare la stanza della complicità di tutti coloro che la vivono. La camera da letto e il bagno sono spazi privati, il salotto è il luogo delle relazioni con il mondo esterno; la cucina è il luogo della convivialità, è il luogo dell’esperienza dei cinque sensi condivisa – Roberta Schira, dal libro “La gioia del riordino in cucina”

Se ripercorro mentalmente le mie cucine lungo la linea del tempo (quella della casa dei miei genitori, quella del mio primo monolocale, quella convissuta con mio marito e quella attuale che abito con mia figlia) posso letteralmente vederne il percorso evolutivo.

Vedo una diversa scelta degli arredi, delle suppellettili, dei colori e delle forme. La necessità crescente di tanta luce naturale. L’attenzione sempre maggiore ai profumi e agli odori degli ingredienti. La ricerca di funzionalità nell’organizzare la disposizione degli oggetti, la voglia di unire bellezza e semplicità nel sistemare i vasi di pasta, cereali, farine, biscotti.

Suggerimenti per una cucina bella e funzionale

Come per ogni ambiente della casa, anche in cucina l’organizzazione deve essere personalizzata in base alle preferenze e alle necessità di chi la abita. Ci sono però alcune regole universali che suggerisco sempre ai miei clienti e che vorrei condividere con te.

#1

Disponi gli oggetti in base alla frequenza di utilizzo e in linea con le varie aree della cucina: per esempio, tutto ciò che serve al momento di cucinare dovrebbe essere facilmente accessibile dalla postazione dei fornelli e del piano di lavoro, così come sarà più facile riporre piatti e bicchieri se verranno sistemati in un pensile vicino alla lavastoviglie.

#2

Riponi tutto secondo categorie che siano comode e intuitive: pasta e riso, vari tipi di farine, alimenti per la colazione, piatti e bicchieri per tutti i giorni, stoviglie per le occasioni speciali ecc.

#3

In commercio si trovano moltissimi strumenti salvaspazio: ripiani aggiuntivi, mensole, ganci, cestelli estraibili, barre da fissare a parete e molto altro ancora. Scegli quelli più adatti alle tue necessità.

#4

Organizza i cassetti aiutandoti con contenitori o vaschette fai da te (per esempio riciclando le scatole della pasta o dei cereali) o acquistati appositamente (fai attenzione a prendere bene le misure!). Cerca di tenere solo ciò che usi davvero, perché la confusione nei cassetti si traduce in confusione mentale.

#5

Nella credenza o nei pensili, disponi i prodotti più alti dietro e i più piccoli davanti, per accedervi più facilmente e renderli più visibili, così da non dimenticare di averli.

#6

Quando ti accorgi che qualcosa sta per finire e vuoi ricomprarlo, scrivilo subito sulla lista della spesa. Condividila con tutti gli abitanti della casa, in modo da evitare mancanze o doppioni. Decidete insieme quale supporto usare, come un foglio fissato sul frigorifero, una lavagna a muro o una app digitale.

#7

Se riponi nella dispensa un prodotto che hai acquistato ma ne hai già uno uguale, metti sopra o davanti quello che scade prima.

#8

Togli gli imballi inutili e organizza i pezzi più piccoli (come monoporzioni, scatolette di tonno, bustine di zafferano o di lievito) in contenitori e vaschette, che ti aiuteranno a mantenere l’ordine.

#9

Riponi gli alimenti secchi come pasta, farina, zucchero, sale, biscotti in vasi trasparenti o con finestra, per vederne il contenuto. L’importante è che si possano chiudere bene, per mantenerne la qualità e prevenire la presenza di fastidiose farfalline.

#10

Su vasi e contenitori annota le informazioni che ritieni utili come il tipo di pasta, il tempo di cottura, la data di scadenza. Esistono etichette ed etichettatrici di tutti i tipi, ma puoi anche scriverle a mano e magari farle decorare dai bambini. In ogni caso, tutto sarà esteticamente bello, facile da trovare e anti-spreco (usi per primo ciò che scade prima).

#11

Sistema gli alimenti da conservare in frigo e freezer secondo le istruzioni del produttore, in genere reperibili anche sul web. Servirà qualche minuto per capire cosa-va-dove, ma poi sarà facilissimo mantenere l’abitudine e conservare tutto al meglio, in modo da evitare contaminazioni e deterioramento dei cibi.

#12

Ricorda che non tutto ciò che hai nella tua cucina deve necessariamente stare in cucina: per esempio, un piccolo elettrodomestico che usi solo una volta ogni tanto può trovare un’altra collocazione e lasciare spazio ad oggetti che usi più spesso.

#13

Pulisci e sistema ciò che hai utilizzato ogni giorno, cerca di non andare mai a dormire con il lavello pieno di piatti sporchi e lasciando i fornelli unti: se fai il necessario tutti i giorni fai meno fatica, e poi una cucina in ordine regala serenità, importantissima soprattutto prima del sonno notturno.

#14

Periodicamente pulisci a fondo (meglio se con detergenti a basso impatto ambientale) l’interno dei pensili, dei cassetti, della dispensa e i contenitori dei rifiuti, focalizzando l’attenzione su ciò che stai facendo; è certamente una questione di igiene, ma è anche un modo per sbarazzarsi della polvere emotiva e ritrovare benessere mentale.

#15

Se possibile (attenzione che non siano velenose per i tuoi animali domestici) aggiungi qualche pianta decorativa o delle piantine aromatiche: il colore verde e il richiamo alla natura creano la giusta atmosfera e alleggeriscono la mente.

Com’è la tua cucina?

Se hai letto il mio articolo fino alla fine, probabilmente è perché senti il bisogno di un cambiamento nella tua cucina, per ritrovare armonia in uno spazio così fondamentale della tua casa. Spero quindi che tu l’abbia apprezzato e che ti sia stato utile.

Se desideri avere il mio aiuto e ti interessa una consulenza personalizzata, mi trovi qui. Scrivimi: potremo lavorare insieme, in presenza oppure online, e restituire alla tua cucina il valore che merita.

 

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Cambio di stagione: 5 app e altre idee per vendere o riciclare ciò che non usi più https://www.milenaguidotti.it/cambio-di-stagione-5-app-e-altre-idee-per-vendere-o-riciclare-cio-che-non-usi-piu/ https://www.milenaguidotti.it/cambio-di-stagione-5-app-e-altre-idee-per-vendere-o-riciclare-cio-che-non-usi-piu/#respond Sun, 04 Apr 2021 07:00:07 +0000 https://www.milenaguidotti.it/?p=1013 Un armadio ben organizzato può evitare una di quelle cose che di solito si rimandano all’infinito: il cambio di stagione. Trafficare con scatoloni e custodie è un lavoro che la maggior parte delle persone trova noioso e stancante. Avere il necessario a portata di mano senza dover ribaltare tutto ogni sei mesi è possibile, ottimizzando gli spazi e adottando le giuste strategie (se vuoi sapere come, chiedimelo qui).

Ma c’è una cosa che consiglio di fare in ogni caso: il decluttering. Si tratta di quella buona abitudine, quasi un rituale, che ti permette di scartare periodicamente tutto ciò che è superfluo. Dagli armadi, ma non solo, perché in ogni ambiente della nostra casa sono presenti oggetti che non fanno più parte della nostra vita: bisogna solo prenderne consapevolezza.

Regali indesiderati, acquisti sbagliati, oggetti che non ci piacciono più, documenti e tanto altro. Eliminandoli, sempre con un’attenzione particolare all’ambiente, al riciclo e al riuso, sblocchiamo energia vitale e riacquistiamo leggerezza mentale.

Cosa fare con ciò che non metti più

Se gli abiti e gli accessori che vuoi eliminare sono ancora in buono stato, buttarli via sarebbe davvero uno spreco, oltre che un danno ambientale: possono invece essere donati, venduti o barattati.

La prima possibilità, semplice ed immediata, è di donarli ad amici o parenti. Bisogna però essere sufficientemente in confidenza da sapere che il regalo sia ben accetto e che non metterà in imbarazzo nessuno. Possono essere questioni delicate, meglio evitare fraintendimenti.

Un’altra soluzione consiste nel consegnarli ad una delle associazioni benefiche presenti nella tua zona, che provvederanno a distribuirli a chi ne ha più bisogno. Di solito anche le parrocchie hanno qualcuno che si occupa di queste cose.

Se invece vuoi vendere o barattare i tuoi capi, ho raccolto per te una selezione dei migliori siti e app che permettono di farlo in modo facile e veloce.

Greenchic: tu prenoti il ritiro e loro vengono a prendere i capi direttamente a casa tua. Se ritenuti idonei alla vendita, riceverai delle stelline che fungeranno da moneta virtuale per comprarne altri dal loro sito, aggiungendo solo pochi euro. Qualora i vestiti non fossero ritenuti adatti, saranno donati a Humana People to People Italia Onlus.

Vinted: pubblica una foto del tuo articolo e completa l’annuncio con descrizione e prezzo richiesto; una volta venduto, dovrai solo consegnarlo ad uno dei centri Vinted vicino a te. Riceverai il pagamento sul saldo del tuo profilo: potrai usarlo per fare acquisti in Vinted oppure trasferire il denaro sul tuo conto corrente bancario. Non ci sono commissioni per il venditore.

Depop: per vendere su Depop è obbligatorio avere un account Paypal sul quale l’acquirente possa inviarti il denaro. Una volta collegato l’account al tuo profilo, puoi iniziare a pubblicare video o foto dei tuoi capi con descrizione e prezzo. Sarai tu ad occuparti della spedizione al destinatario finale. Pensa bene al prezzo a cui vendere i tuoi oggetti, perché oltre a dover sostenere i costi di spedizione, Depop detrarrà una commissione del 10% e PayPal del 3,4%.

Swapush: è un’app di baratto online. Ogni oggetto caricato dai vari utenti ha un valore espresso in pillole: se non ne hai abbastanza per fare uno scambio, le puoi acquistare, se invece ne hai troppe, quelle in eccesso verranno mantenute nel tuo account per un prossimo scambio. I singoli utenti si occupano della spedizione al destinatario.

Vestiaire Collective: si tratta di un marketplace online per la compravendita di articoli di lusso autenticati. In pratica, tu inserisci l’inserzione relativa ai capi o accessori firmati che vuoi vendere; quando il tuo articolo sarà acquistato, ti verrà richiesto di inviarlo agli uffici di Vestiaire. Non dovrai pagare nulla per la spedizione. A quel punto il loro staff si occuperà di controllare qualità e autenticità della merce e di spedirla all’acquirente. Riceverai il pagamento direttamente sul tuo conto corrente o sul tuo account Paypal, dal quale verrà detratta una commissione, calcolata in base al prezzo.

E se non voglio vendere online?

Se non ami l’idea di vendere online o non sei molto pratica del mondo digitale, sicuramente troverai qualche negozio nella tua zona che potrà valutare il tuo usato.

Art House:  Fiorella e Dafne, madre e figlia, gestiscono con passione questo delizioso negozio a Bergamo, la mia città. Sono disponibili a valutare capi vintage e firmati, purché in ottimo stato. Probabilmente esistono realtà simili anche nella tua zona.

Baby Bazar: è un network di negozi presenti in tutta Italia riservato all’abbigliamento bambini e premaman (ma anche giocattoli, libri, passeggini, lettini, seggioloni…). Porti in negozio ciò che non ti serve più e alla vendita guadagni il 50% del prezzo. Qualora gli articoli restassero invenduti per più 60/90 giorni (a seconda del valore), saranno devoluti a sostegno di progetti di solidarietà.

Mercatopoli: modalità molto simili a Baby Bazar, ma esteso a più categorie: abbigliamento, accessori, mobili, collezionismo, quadri, libri e molto altro.

Lenzuola, tovaglie & co.

Primavera significa rinnovamento e spesso è l’occasione per fare decluttering anche della biancheria per la casa.

Coperte e piumini possono essere donati ad associazioni che si occupano dell’assistenza ai senzatetto, oppure a canili e gattili.

Tovaglie e lenzuola possono essere facilmente riutilizzate cambiandone la destinazione d’uso. Per esempio, una tovaglia può essere tagliata in parti più piccole per ottenere un runner, dei tovaglioli, delle tovagliette americane o una tovaglia da picnic. Le lenzuola possono diventare fodere per cuscini, sacchetti da viaggio per le scarpe o tendine da sole per auto.

Una delle possibilità di riciclo più creative è quella che viene dal Giappone: il tessuto diventa carta da regalo, seguendo la tecnica del furoshiki, qui trovi un semplice tutorial.

Qualunque cosa deciderai di fare, dedicati del tempo per liberarti da ciò che non senti più tuo. Potrai fare del bene o guadagnare qualcosa, in ogni caso avrai ottenuto il risultato più importante: sentirti bene, conservando solo cose che ti danno gioia.

 

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I 5 dubbi più comuni sul mio lavoro https://www.milenaguidotti.it/i-5-dubbi-piu-comuni-sul-mio-lavoro/ https://www.milenaguidotti.it/i-5-dubbi-piu-comuni-sul-mio-lavoro/#respond Thu, 04 Mar 2021 18:59:00 +0000 https://www.milenaguidotti.it/?p=991 In ogni professione, specialmente quando ancora poco conosciuta, capita di ritrovarsi ad affrontare cliché e pregiudizi. La considero una fase normale e forse inevitabile dovuta a mille ragioni diverse.

Una comunicazione confusa sul web, programmi televisivi che tendono a stravolgere la realtà, libri di successo che creano modelli e riferimenti nell’immaginario collettivo: sono molte le motivazioni di credenze errate o quantomeno distorte in merito al professional organizer.

Quelle che seguono sono alcune delle più comuni domande o osservazioni di clienti (acquisiti o potenziali) che giustamente desiderano saperne di più, per capire meglio a cosa andranno incontro quando lavoreremo insieme.

#1 Ma mi butti via tutto?

Assolutamente no. Ogni professional organizer che si occupa di organizzazione degli spazi ti proporrà di iniziare dal decluttering, cioè eliminare il superfluo. Sarà il primo passo di un percorso di alleggerimento e riorganizzazione funzionale della casa, ma cosa e quanto eliminare sarà sempre una tua decisione.

Il mio compito è quello di darti delle linee guida, di insegnarti a comprendere se ha senso che un determinato oggetto faccia ancora parte della tua vita oppure no e di sostenerti per poter fare tu una scelta consapevole.

#2 Fai il lavoro di Marie Kondo?

Marie Kondo è una consulente di riordino (se te lo stai chiedendo: sì, c’è molta differenza con il professional organizer, che è un consulente di organizzazione personale e ha competenze più vaste) e ha ideato il metodo KonMari. Il suo enorme successo ha avuto inizio con l’uscita del suo primo libro Il magico potere del riordino, diventato un bestseller internazionale. In seguito sono arrivati il canale YouTube, i seminari in giro per il mondo, un secondo libro, la serie Netflix e il merchandising.

Personalmente applico solo in parte il suo metodo, che (non me ne vogliano i suoi fan) trovo un po’ rigido. Lei però mi sta molto simpatica e adoro il suo motto “it’s about choosing joy”: si tratta di scegliere la gioia, che nello specifico significa tenere con noi ciò che ci piace, ci fa stare bene e ha una buona energia.

#3 Voglio una casa instagrammabile

Instagram e Pinterest sono due canali molto utilizzati per trovare ispirazioni. Se cerchi spunti per arredare, decorare, avere nuove idee per i tuoi progetti, sono i social giusti. Li trovo fantastici, se utilizzati come strumenti utili a darci delle indicazioni; quando invece diventano modelli di perfezionismo da copiare, resto perplessa.

Se è vero che spesso, durante le mie consulenze, mostro fotografie tratte da questi due social per chiarire un concetto, capire meglio cosa piace al cliente o fornire un’ispirazione, è altrettanto vero che ognuno dovrebbe scegliere cosa è buono per sé, adattando quell’ispirazione ai propri spazi, gusti, budget, stile di vita.

Il concetto di “instagrammabile”, inteso come esteticamente impeccabile, rischia di creare troppe aspettative, se non addirittura ansia, ed è difficile da mantenere nel tempo. Una casa organizzata è anche bella, ma lascerei il concetto di perfezione alle riviste patinate: la casa va vissuta, non è un museo.

#4 Ordine e organizzazione limitano la creatività

Secondo me è proprio il contrario, ma vorrei chiarire subito una cosa: chi vive bene nel suo disordine e nella sua disorganizzazione deve poter continuare a farlo. Nessuno deve sentirsi forzato a cambiare se non ne sente il bisogno.

Quando però ci si accorge che un sovraccarico (di oggetti, di impegni, di stress) ci sta costringendo a vivere una vita troppo piena e pesante o quando non si riesce più a distinguere le priorità e a riposare adeguatamente, ecco che il professional organizer può aiutare.

Man mano che si avvicina all’obiettivo il cliente si sente più in pace, sollevato e fiducioso. È proprio quando tutto ha recuperato un senso e la mente è più leggera che le energie e la creatività fluiscono liberamente.

#5 Mi starai giudicando

Capita spesso che i clienti, soprattutto in fase di sopralluogo, esordiscano con “sono proprio un disastro”, “che vergogna farti vedere questo disordine”, “che imbarazzo, chissà cosa penserai”. E’ normale che possano sentirsi a disagio, anche se non ce ne sarebbe proprio motivo.

Il giudizio è una cosa che mi appartiene poco per natura. Ho scelto questa professione per aiutare le persone a risolvere una situazione personale e serve molta empatia per farlo bene. Non c’è giudizio, quindi, ma comprensione. E ammirazione, perché nel momento in cui hanno deciso di contattarmi hanno preso una decisone non sempre facile: occuparsi di sé.

Welcome!

Quando entro nelle case dei miei clienti, loro danno il benvenuto a me, ma in qualche modo anche io lo do a loro: un benvenuto caloroso nel meraviglioso mondo del professional organizing. Senza preconcetti, senza giudizio e con tanta voglia di vederli sorridere soddisfatti, alla fine del percorso.

Anche tu avevi le stesse perplessità? Questo articolo è stato utile a chiarire i tuoi dubbi? O forse ne hai altri? Scrivimelo nei commenti!

 

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Idee regalo per un Natale sostenibile https://www.milenaguidotti.it/idee-regalo-per-un-natale-sostenibile/ https://www.milenaguidotti.it/idee-regalo-per-un-natale-sostenibile/#respond Fri, 04 Dec 2020 11:00:25 +0000 https://www.milenaguidotti.it/?p=931 Dicembre: festeggiamenti, regali, bilanci e progetti. E tante videochiamate.

Il 2020 ci sfida fino alla fine, facendoci affrontare situazioni a cui non siamo abituati. Purtroppo il Covid non sente scuse e gli importa poco della nostra voglia di riunirci a festeggiare con amici e parenti: lui di vacanze non ne fa.

In attesa di tempi migliori, possiamo trarre il meglio da quelli che stiamo vivendo prendendoci cura di noi e degli altri, anche a distanza.

Regali che fanno la differenza, parte seconda

Come ti avevo promesso nell’ultimo articolo, che ti suggerisco di leggere prima di proseguire, ho raccolto qualche altra idea per regali di significato, etici e sostenibili: artigianalità, creatività e cose belle che fanno bene a noi e al pianeta.

PilipiliAccessori: Melania produce articoli zerowaste bellissimi in tessuti biologici: dischetti struccanti, fazzoletti, assorbenti, panni ecologici multiuso, borse porta pranzo, tutti lavabili e riutilizzabili.

Ethical Grace: prodotti cosmetici fatti a mano in Italia con il solo utilizzo di ingredienti naturali, confezionati con carta riciclata e altri materiali ecosostenibili. Alcuni prodotti possono persino essere appesi all’albero! Dai un’occhiata anche al loro profilo Instagram, ci sono foto stupende.

BalanceBox: scegliendo una Balance Box regali tisane, candele, smudge stick, cristalli e l’accesso a percorsi online di meditazione, yoga, scrittura creativa, life coaching e tanto altro. Non possiamo viaggiare fuori, nel mondo fisico, ma possiamo farlo qui, dentro di noi.

Anima Libera: Ilaria ha realizzato delle bellissime carte d’ispirazione per aiutarci ad allenare intuito e creatività, utilizzando inchiostri a base d’acqua e materie prime dal basso impatto ambientale o provenienti da foreste gestite in maniera responsabile. Insieme alle carte si riceve un link per scaricare il manuale che ti insegna ad utilizzarle.

Treedom: tu scegli l’albero che preferisci (ci sono quelli dell’ottimismo e quelli dell’energia, quelli della creatività e quelli della fortuna, quelli dei segni zodiacali e quelli di cani e gatti…) e un contadino da qualche parte del mondo lo pianta e se ne prende cura. I frutti dell’albero resteranno a lui, che potrà usarli come risorsa alimentare o come sostegno al proprio reddito, e il destinatario del regalo potrà seguire la crescita dell’albero da una pagina online dedicata, sapendo di aver contribuito anche a rendere più verde il pianeta.

Ecobnb: sappiamo bene quanto il turismo stia soffrendo le conseguenze di questo periodo, ma appena sarà possibile riprendere a viaggiare, chi ci fermerà più? Simone dà la possibilità di regalare una gift card personalizzabile valida 12 mesi da utilizzare per un soggiorno in località uniche ed eco-friendly in tutta Europa (io ho già messo nella mia lista dei desideri la casa sull’albero e il faro in mezzo al mare!).

Picnic Chic: Antonietta e il suo staff organizzano picnic e degustazioni con prodotti di qualità e a chilometro zero in splendide location italiane. Ma non solo: cene in vigna, cooking class, giri in barca o a cavallo. Il buono regalo vale un anno e dona la promessa di una meravigliosa esperienza all’aria aperta.

E poi ci sono le tessere del Fai, i regali solidali del Cesvi e le adozioni a distanza con WeWorld.

Non dimenticare di occuparti di te

Sul mio profilo Pinterest ho aggiunto una raccolta di ricette natalizie (perché anche se non potremo fare grandi pranzi, è sempre un giorno di festa!) e una che suggerisce come fare pacchetti regalo originali e creativi: ecco, fanne uno anche per te. Scegli qualcosa che desideri da tempo e confeziona il tuo regalo con cura. Divertiti, mentre lo fai. Mettilo sotto l’albero. Il giorno di Natale aprilo con delicatezza e meravigliati come se non ne conoscessi il contenuto.

Ora rilassati e goditi il weekend. Se vuoi, puoi tenere in sottofondo la mia playlist che ho arricchito con qualche altra canzone. Lo farò anche io: in questi giorni ci occuperemo delle decorazioni e probabilmente cucinerò un dolce.

Sto già preparando il cuore alla bellezza della luce calda dell’albero e al profumo di burro che arriva dal forno.

 

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Organizzare le emozioni in tempo di pandemia https://www.milenaguidotti.it/organizzare-le-emozioni-in-tempo-di-pandemia/ https://www.milenaguidotti.it/organizzare-le-emozioni-in-tempo-di-pandemia/#respond Wed, 04 Nov 2020 12:00:56 +0000 https://www.milenaguidotti.it/?p=873 Stiamo vivendo un momento particolare e siamo tutti un po’ preoccupati. Non sappiamo quando finirà e questo ci destabilizza.

Il nuovo lockdown, più o meno restrittivo a seconda della zona in cui viviamo, non ci ha colti di sorpresa, ma di certo ci ha trovati stanchi: stanchi di affrontare incertezze, solitudine e paure, fondate o meno che siano.

In un momento così delicato, l’organizzazione può venirci in aiuto: possiamo organizzare anche emozioni e sentimenti.

Organizzare le emozioni, si può?

Esattamente come faremmo per organizzare uno spazio di casa, anche per le emozioni vale la regola principe: riconoscere ed eliminare il superfluo.

Mi spiego.

Tutto ciò che proviamo in questo periodo così difficile è lecito, persino giusto: reprimere le proprie emozioni o soffocare le paure non avrebbe senso e potrebbe addirittura essere controproducente. Fingerci sereni e positivi quando dentro abbiamo uno tsunami emotivo non è la soluzione. Diamoci quindi il permesso di esprimere la nostra ansia e di fare un pianto liberatorio, quando serve.

Allo stesso tempo però, cerchiamo di dare a queste emozioni il giusto peso. Togliamo il superfluo, il sovraccarico. Alleggeriamoci. Non tutte le paure sono indispensabili, non tutte le incertezze lo sono davvero.

Tanto per cominciare, ricordiamoci una cosa apparentemente banale: finirà. Non avere una data esatta su cui fare affidamento manda il tilt il cervello, che per sua natura desidera certezze e punti fermi. Ma non siamo condannati ad una pandemia eterna, né ad un lockdown a vita.

Per come la vedo io, in questo momento possiamo solo aiutarci l’un l’altro per quanto possibile ed essere costruttivi.

Onora lo spazio fra non più e non ancora – Nency Levin

È un momento di sospensione, di pausa. Se abbiamo l’enorme fortuna di essere in salute, dovremmo essere grati all’Universo e ringraziarlo continuando a prenderci cura di noi. Tanto lo sappiamo: non possiamo controllare tutto. Tanto vale lasciarci un po’ andare e onorare questo spazio sospeso, trasformandolo in creatività e dedicandoci al nostro ben-essere.

Come se avessimo di fronte una bilancia, proviamo a non sovraccaricare il piatto delle preoccupazioni equilibrandolo con attività piacevoli, riposo e progetti belli per il futuro.

Tempo di qualità e attenzione al momento presente

Per quanto sia giusto e doveroso tenerci informati, guardare telegiornali o leggere notizie ogni momento non farà altro che aumentare l’ansia. Anche perché diciamocelo: là fuori è un caos di informazioni che cambiano di continuo e non è sempre facile distinguere cosa è affidabile da cosa non lo è. Piuttosto, ritagliamoci un piccolo spazio ogni giorno dedicato unicamente all’informazione, poi basta. Chiuso. Niente aggiornamenti continui, meno (molto meno!) tempo sui social e più tempo per noi.

Coltiviamo la leggerezza, “che leggerezza non è superficialità, ma planare sulle cose dall’alto, non avere macigni sul cuore”.

Prendiamo l’abitudine di respirare per davvero, oltre la normale funzione di sopravvivenza. Respiri lenti e profondi, di quelli che portano ossigeno al cervello e calore al cuore. Restiamo qui, adesso, nel momento presente.

Cosa può farci stare bene in questo momento?

Sai come la penso: la casa è la manifestazione visibile della nostra personalità, del nostro stato d’animo, del nostro mondo interiore. È uno spazio intimo ed inviolabile che dovrebbe rappresentarci il più possibile, essere in sintonia con ciò che siamo e con il modo in cui vogliamo sentirci. E se, soprattutto ora che ci passiamo più tempo del solito, percepiamo un certo fastidio e non la troviamo funzionale, potremmo pensare di metterci mano.

Puoi quindi usare questo tempo fluido per ripensare gli spazi, prendere consapevolezza di cosa vorresti migliorare, capire bene cosa ti servirà per farlo, prendere misure, cercare ispirazioni online (Pinterest è un’inesauribile fonte di idee).

Se hai dei figli, coinvolgi anche loro! Sarà divertente e interiorizzeranno abilità organizzative utilissime per il loro futuro. Inoltre li aiuterai ad affrontare questo periodo così delicato: vederti agire in modo costruttivo sarà per loro il miglior esempio.

Fai liste. Tante liste. Ti servono nuovi accessori, contenitori, barattoli? Quanti? Di che misura? Fai una “lista shopping” e segnati tutto nei dettagli. Devi ricordarti di chiamare l’idraulico, l’imbianchino, di far pulire la caldaia? Fai una “lista manutenzioni”.

Scrivere ti servirà a non dimenticare nulla, ma anche (soprattutto!) ad alleggerire la mente. Potrai acquistare ciò che ti serve online o tenere la tua lista pronta per quando potrai fare acquisti di persona nei tuoi negozi preferiti: eviterai di perdere tempo quando la vita riprenderà con meno limiti e avrai mille cose da fare.

Quindi rifletti, pianifica, prendi appunti, organizza: ricorda che proprio la confusione, della casa e della mente, è una delle cause di malumore e tristezza.

Se non sai come fare, puoi contattarmi qui. Se ancora non mi conosci bene e vuoi prima sapere qualcosa in più su di me, ti consiglio di iniziare da qui.

E poi riposa. Tanto.

Coccolati.

Un bagno rilassante, un tè caldo, una telefonata a una persona cara. Una ricetta che sa di autunno, il libro che ti aspetta pazientemente da mesi. Le fusa del gatto e le candele al profumo di vaniglia. La pizza sul divano e la tua serie tv preferita. Le videochiamate di gruppo con gli amici.

Riprendi quel lavoro a maglia, o impara a farlo. Iscriviti a un corso online di fotografia, di yoga, di chitarra.

Medita, fai un puzzle, guarda un TedTalk. Fatti ispirare. Progetta i viaggi che vorrai fare in futuro e fatti consegnare dei fiori freschi.

Possiamo scegliere: possiamo restare invischiati nella nebbia di questo periodo incerto e sospeso, preoccupandoci per il futuro e chiedendoci quando tutto questo finirà, oppure comprendere che è normale sentirsi spaesati e avere momenti di sconforto, ma che è possibile usare questo tempo per occuparci di noi.

Non sprecare questa occasione.

 

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I benefici dell’organizzazione personale https://www.milenaguidotti.it/i-benefici-dellorganizzazione-personale/ https://www.milenaguidotti.it/i-benefici-dellorganizzazione-personale/#respond Sun, 18 Oct 2020 07:00:49 +0000 https://www.milenaguidotti.it/?p=856 Non sono nata organizzata: c’è stato un tempo in cui il solo vedere un’agenda mi dava i brividi. Calendari, neanche a parlarne. To-do list? Questa sconosciuta. Per ricordare gli impegni mi arrangiavo con post-it incollati qua e là, affidandomi per il resto ad una memoria piuttosto labile.

Poi le cose da fare sono aumentate, le responsabilità anche, il caos pure.

Avevo un certo intuito per l’organizzazione e questo mi ha permesso di non soccombere. Era un bel vantaggio, certo, ma non era sufficiente. Volevo assolutamente migliorare, cambiando prospettiva: dovevo partire dalla fine, comprendere cosa volevo ottenere e poi, a ritroso, capire come arrivarci.

Ci ho messo un po’, soprattutto perché in me c’era una certa resistenza: come succede a molti, percepivo l’organizzazione come qualcosa di estremamente rigido, schematico e complicato da mantenere che mi avrebbe tolto creatività e libertà d’azione.

Poi ho capito che è esattamente il contrario.

Ho pensato quindi di condividere con te una lista dei principali benefici che l’organizzazione personale può portare nella tua vita. Prova a visualizzarli, mettendoli in pratica con la bacchetta magica dell’immaginazione: sono sicura che comprenderai perché tengo tanto a questo argomento.

I benefici dell’organizzazione personale

  • La mente è più leggera: se usi agenda, calendario e to-do list per tenere traccia di ciò che devi fare, la mente si svuota e tu sei più serena.
  • Più spazio a disposizione: quando riorganizzi gli ambienti eliminando ciò che non ti serve o non ti piace più, liberi spazio fisico (e mentale!) per ciò che ti fa stare bene.
  • Trovi subito ciò che cerchi: quando c’è un posto giusto per ogni cosa, sai immediatamente dove trovarla.
  • Facilità di gestione della casa: con una buona pianificazione degli spazi, dei pasti, delle pulizie e delle manutenzioni, gestire la casa diventa più facile, veloce e piacevole.
  • Vivi in una casa accogliente: bella da vivere e accogliente per te, la tua famiglia e i tuoi ospiti, la casa torna ad essere uno spazio prezioso per la tua anima.
  • Non sprechi cibo: una cucina e una gestione dei pasti ben organizzate permettono di sapere sempre cos’hai a disposizione, come conservare correttamente gli alimenti e quali sono quelli in scadenza da utilizzare a breve.
  • Risparmi denaro: se eviti di comprare cose che hai già, ma che non ricordi di avere o che non trovi più a causa della confusione, le spese diminuiscono.
  • Un buon esempio per i più piccoli: le competenze organizzative acquisite da bambini e ragazzi saranno molto utili da adulti in ogni ambito della loro vita, sia privata che lavorativa.
  • Meno incomprensioni in famiglia: quando gli spazi, le mansioni e gli impegni di tutti sono ben organizzati, i contrasti fra i vari membri della famiglia diminuiscono sensibilmente.
  • Non dimentichi nulla: utilizzando gli strumenti organizzativi più giusti per te, cartacei o digitali che siano, non ti sovraccarichi di cose da tenere a mente, non le dimentichi e rispetti gli impegni senza andare in ansia.
  • Sei puntuale: hai più consapevolezza del tempo necessario per fare le cose, per prepararti la mattina, per arrivare ad un appuntamento. Oltre ad evitarti stress, questo è segno di rispetto, per te stessa e per gli altri.
  • Meno procrastinazione, meno stress: tutto viene portato a termine più facilmente e il pensiero delle cose lasciate in sospeso non ti perseguita più.
  • Chiarezza mentale di giorno e buon riposo di notte: con una buona organizzazione di spazi e di tempi si vive meglio e si dorme bene.
  • Gestisci meglio gli imprevisti: ça va sans dire, l’imprevisto è dietro l’angolo e non è sempre possibile trovare la soluzione perfetta, ma per la persona organizzata gestirlo sarà più semplice.
  • Acquisisci maggiore autostima: quando si è ben organizzati e lo stile di vita migliora, si è più soddisfatti e sicuri di sé.
  • Hai più tempo per te e per ciò che ti piace fare: se non sprechi tempo a causa della disorganizzazione, ne hai di più da impiegare in modo piacevole: per le tue passioni, per la tua famiglia, per i tuoi amici.
  • Più energia e vitalità: quando la tua casa e la qualità del tuo tempo ti soddisfano, lo stress diminuisce, la frustrazione sparisce, le energie mentali e fisiche aumentano.
  • Sei più creativa: se la mente è più leggera, la creatività fluisce liberamente.
  • Maggiore focus e produttività: se non sei distratta dal pensiero di ciò che dovrai fare “dopo”, sei più focalizzata sul momento presente e su quello che stai facendo.
  • Più introspezione: se non sei preda del continuo rumore di fondo dato dallo stress, puoi ascoltare più facilmente la tua voce interiore, diventi più intuitiva e ti senti in armonia con te stessa.

E tu?

Avevi mai pensato a questi benefici? Ne conosci o ne hai sperimentati altri?

Di certo ci sono molti modi per diventare persone organizzate e iniziare a vivere meglio, e ognuno sceglie la sua strada. Se vuoi che ti aiuti a trovare la tua, scrivimi qui.

Non vedo l’ora di conoscerti.

 

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Il senso del mio lavoro https://www.milenaguidotti.it/il-senso-del-mio-lavoro/ https://www.milenaguidotti.it/il-senso-del-mio-lavoro/#respond Sun, 04 Oct 2020 07:00:16 +0000 https://www.milenaguidotti.it/?p=847 Quando ho iniziato a formarmi come Professional Organizer, mi risuonava nella testa una parola: cambiamento.

Certo, stavo per stravolgere (di nuovo) la mia vita professionale: anni prima ero passata da dipendente ad artigiana, e ora diventavo una libera professionista. Ma non era solo questo: stavo realizzando un completo cambio di prospettiva, di tempi, di stile di vita. Ero felice come non mai.

Unire i puntini

Hai mai ascoltato il discorso di Steve Jobs ai laureati dell’Università di Stanford? Quel giorno, raccontando la sua storia, spiegò come lui avesse “unito i puntini”: un corso di calligrafia frequentato da ragazzo per pura curiosità gli aveva permesso, dieci anni dopo, di realizzare il Mac, il primo computer con una bella tipografia.

Ecco, mentre studiavo per diventare Professional Organizer ho fatto la stessa cosa: a poco a poco, durante il percorso, ho unito i puntini.

Con una matita immaginaria ho tracciato nella mia mente linee sottili, collegando competenze, interessi ed esperienze personali, fino a creare il disegno compiuto del mio modo di lavorare. E a me, quel disegno lì, piace tantissimo.

  • Casa: mi piace molto viaggiare e vorrei farlo più spesso, ma non ho uno spirito nomade. La mia voglia di avventura e di conoscere persone e posti nuovi va di pari passo con la voglia di ritrovare la mia casa, i miei spazi e le mie abitudini alla fine del viaggio.
  • Organizzazione: adoro organizzare. Che sia uno spazio della casa, un evento, un viaggio, dammi un’agenda e qualcosa per scrivere e mi metto subito all’opera.
  • Cambiamento: undici lettere con dentro un mondo di significati. Sì, i cambiamenti fanno paura per definizione: ti mettono su una strada nuova e, per quanto tu possa immaginarla, non l’hai mai percorsa prima, non puoi davvero sapere come andrà. E l’ignoto spaventa sempre un po’, no? Ma la vita ci sfida, e sta a noi cercare di trarre sempre il meglio dalle situazioni che affrontiamo.

Il mix perfetto

Una volta finito il corso di formazione, è stato piuttosto naturale scegliere di specializzarmi in ambito domestico. La mia passione per la casa, per i complementi d’arredo e per le soluzioni organizzative che rendono tutto più semplice e funzionale sarebbe stato il punto di partenza della mia attività.

Ma c’è di più.

Dopo anni un po’ complicati, alla fine del 2011 avevo capito di aver bisogno di dare una svolta alla mia vita. Volevo smettere di vivere per inerzia, rincorrendo i “devo” e dimenticando i “voglio”, e prendere in mano la situazione; anzi, prendere per mano me stessa.

Da allora è iniziato un percorso di introspezione, crescita e scoperta continua, che mi ha portato qui, alla mia scrivania, in una domenica pomeriggio autunnale, con una candela profumata accesa, a parlarti di me.

Cosa c’entra tutto questo con il mio lavoro? Oh, tantissimo.

Perché comprendo cosa vuol dire stare lì, in quel punto in cui forse ti trovi proprio adesso. Quel punto in cui senti che un cambiamento è necessario, ma hai il timore di muovere il primo passo o non sai come fare e ti sembra tutto estremamente faticoso e stressante. Ecco, io vorrei esserti di supporto in queste situazioni e accompagnarti durante il cammino.

La casa è la manifestazione visibile di noi stessi

Iniziare dalla propria casa è per me il modo più naturale di ricreare il nostro equilibrio interiore. Una casa accogliente e organizzata, bella da vedere e semplice da gestire, è una solida base su cui costruire lo stile di vita che desideriamo.

Potresti aver bisogno di riorganizzare una singola stanza o l’intera casa, di pianificare un trasloco, di preparare una splendida nursery per il bimbo in arrivo o di creare il tuo ufficio in casa. Potresti dover svuotare una casa dopo un lutto: che non significa dimenticare, ma ricominciare a vivere.

Qualunque sia il tuo bisogno organizzativo, ho a cuore una cosa soltanto: supportarti, fornendoti metodi e strategie pensate per te, e accompagnarti verso uno stile di vita nuovo, più sereno e appagante.

Ti va di raccontarmi qualcosa di te? Cosa vorresti ottenere dai tuoi spazi? Quali sono le tue necessità? Qual è il bisogno organizzativo per cui vorresti avere una bacchetta magica e risolvere tutto in un attimo? Scrivimelo qui, sarò felice di leggerti (e rispondo sempre).

“Il primo passo per creare la vita che vuoi è liberarti di tutto ciò che non vuoi”, dice Joshua Baker, e io potrei tatuarmi addosso questa frase, per quanto la trovi illuminante.

Avere cura di noi, dei nostri ambienti, sviluppare buone abitudini, circondarci di cose e persone che amiamo e che ci fanno stare bene significa entrare in una nuova fase, liberatoria ed energizzante, per sentirci a nostro agio nel mondo.

Ti sembra poco?

 

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Chi è e cosa fa il Professional Organizer https://www.milenaguidotti.it/chi-e-e-cosa-fa-il-professional-organizer/ https://www.milenaguidotti.it/chi-e-e-cosa-fa-il-professional-organizer/#respond Fri, 18 Sep 2020 07:00:36 +0000 https://www.milenaguidotti.it/?p=823 È la sfida che accomuna tutti quelli che, come me, intraprendono una “nuova professione”: riuscire a spiegare in poche parole cosa facciamo.

L’elevator pitch

Non a caso, uno dei primi esercizi assegnati al corso di formazione per Professional Organizer era scrivere il nostro elevator pitch, ovvero una frase che riesca a catturare l’attenzione del nostro interlocutore e spieghi cosa facciamo in pochi secondi (il tempo di una corsa in ascensore, appunto).

Il mio era più o meno: “Sono una consulente di organizzazione personale e fornisco ai miei clienti metodi e strategie personalizzate per semplificarsi la vita ed essere più organizzati e sereni.” Forse un po’ formale, ma cerca di capirmi, era la seconda lezione…

Con il tempo e lo studio la mia visione si è allargata e definita, fino a comprendere quali fossero gli ambiti in cui volevo specializzarmi.

Ma andiamo con ordine.

Le origini della professione

La figura del Professional Organizer nasce negli Stati Uniti negli anni ’80, diffondendosi poi in altre nazioni (Inghilterra, Australia, Germania, Olanda, Canada e Giappone) con la creazione delle relative associazioni professionali.

Approdata in Italia una decina d’anni fa, la professione si sta facendo rapidamente conoscere grazie anche ad APOI, l’Associazione Professional Organizers Italia di cui faccio parte, riconosciuta dal MISE Ministero dello Sviluppo Economico.

Come tutte le nuove professioni, anche quella di P.O. presenta enormi opportunità, poiché l’organizzazione è una competenza trasversale che può essere utile in qualsiasi ambito della vita quotidiana, ma anche innegabili difficoltà: capita spesso che le persone fraintendano il tipo di lavoro che svolgiamo, scambiandoci per assistenti virtuali, organizzatori di eventi o addetti alle pulizie, oppure associandoci ad unico modello possibile, per esempio Marie Kondo.

Un po’ di chiarezza

Dal sito web di Apoi:

“Il Professional Organizer (P.O.) fornisce informazioni, strategie e supporto per aiutare le persone ad organizzarsi. Assiste i clienti nel trovare equilibrio, restituire ordine e massimizzare le proprie risorse. Con l’utilizzo di sistemi organizzativi personalizzati e l’insegnamento di abilità di organizzazione, aiuta le persone, le organizzazioni, le aziende a prendere il controllo di ciò che li circonda, del loro tempo, dello spazio, dei cumuli di documenti e oggetti, delle loro vite!”

Ma cosa si intende per “massimizzare le proprie risorse?”

Tutti abbiamo risorse limitate: spazio, tempo, energie fisiche e mentali, denaro sono esauribili e come tali andrebbero utilizzate nel miglior modo possibile. Il Professional Organizer supporta i propri clienti in questo senso. Tramite un percorso personalizzato fornisce strategie organizzative su misura, insegnando metodi che possano essere mantenuti nel tempo.

Quando lo spreco di queste risorse diminuisce, la mente è più leggera e aumentano spazio, tempo ed energie che possiamo utilizzare per le cose che ci fanno stare bene. La qualità della vita migliora sensibilmente.

Ambiti di intervento

Vediamo quali sono, in linea di massima, gli ambiti in cui il Professional Organizer può esserti d’aiuto:

casa: per gestire al meglio gli spazi e rendere la casa accogliente e funzionale

famiglia: per creare in famiglia un clima organizzato e sereno

stile di vita: per avere tempo per sé e per le cose importanti

cambiamenti: per gestire i cambiamenti in modo efficace e sereno (un trasloco, i preparativi per una nascita, svuotare una casa dopo un lutto…)

lavoro: per favorire l’efficacia e la produttività in azienda o per i liberi professionisti

educazione: organizzazione di spazi, calendario e metodo di studio dei ragazzi, interventi nelle scuole, corsi per genitori, insegnanti ed educatori

pubblica amministrazione e altri ambiti: organizzazione di uffici pubblici, negozi, ospedali, case di cura, scuole, ristoranti, hotel…

disorganizzazione cronica e disturbo da accumulo: il disturbo da accumulo è stato riconosciuto come una vera e propria patologia e necessita della massima collaborazione fra il P.O. e lo specialista di riferimento, in genere uno psicologo o uno psichiatra.

Come vedi, le possibilità di intervento sono davvero tantissime e non esistono confini netti fra un ambito e l’altro, ma un buon Professional Organizer è quello che non si offre per qualsiasi tipo di lavoro: al contrario, si specializza nell’ambito (o negli ambiti) per il quale si sente più portato, in cui si riconosce maggiormente per interessi, indole e passione.

Formazione approfondita, grande capacità di ascolto, attenzione non giudicante, forte empatia e massima riservatezza sono le caratteristiche che fanno di un Professional Organizer un professionista valido e competente, in grado di guidare il suo cliente verso una migliore qualità di vita.

In questo articolo ti avevo raccontato il percorso che mi ha portato a diventare Professional Organizer; nel prossimo ti spiegherò meglio cosa faccio e perché.

E il motivo per cui amo tanto questo lavoro.

 

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Settembre: come ripartire da una casa più leggera https://www.milenaguidotti.it/settembre-come-ripartire-da-una-casa-piu-leggera/ https://www.milenaguidotti.it/settembre-come-ripartire-da-una-casa-piu-leggera/#respond Fri, 04 Sep 2020 09:11:11 +0000 https://www.milenaguidotti.it/?p=809 Più di capodanno e più della primavera, per molti settembre è il momento in cui si riparte con nuova energia. La pausa estiva ci ha dato modo di tirare le somme su quanto realizzato finora e di progettare i nostri obiettivi futuri. Ma soprattutto di godere del meritato riposo.

Una strana estate

Certo, quest’anno così particolare ha messo tutti a dura prova. Siamo arrivati all’estate con addosso una stanchezza emotiva senza precedenti data dal cambio repentino delle nostre abitudini, dall’incertezza per il futuro, dall’impossibilità di fare programmi precisi.

Mentre il mondo intero sta ancora affrontando la pandemia da Covid-19 e la politica e il Comitato Tecnico Scientifico cercano di farci ripartire il più serenamente possibile, sappiamo che nulla può essere dato per scontato e che il buonsenso è la strategia più efficace da adottare se non vogliamo precipitare di nuovo nella situazione drammatica di inizio anno.

Lasciarsi guidare

Questo settembre riparto più che mai all’insegna di un termine inglese che mi guida come un faro nella notte: flow. Flow come flusso, il fluire delle cose, l’abbandonarsi alla vita e ai cambiamenti accettandoli, traendone il meglio e imparando da essi. Non è rassegnazione, è consapevolezza.

Lasciar fluire significa essere presenti, in questo istante, qui, adesso. Facendo una cosa alla volta e ricordando sempre che potremo sbagliare, ma nessuno ci crocifiggerà per questo.

Creatività e ispirazione arrivano proprio quando non ci impuntiamo, quando la mente è libera e smettiamo di pensare in modo ossessivo; è grazie a questo stato d’animo se negli ultimi mesi sono riuscita ad apportare qualche modifica alla mia casa.

Ripensare i nostri spazi

Come ti ho raccontato qui , la casa è l’espressione di noi stessi e può essere in continuo cambiamento, proprio perché lo siamo anche noi: quando i gusti e le necessità variano, anche lei si trasforma.

Ho deciso di non lavorare più dal tavolo della cucina, ma di creare il mio home office in camera da letto. Non avendo una stanza a disposizione per un vero e proprio studio, volevo ricavare uno spazio che fosse allo stesso tempo funzionale, intimo e non invadente: una piccola scrivania, una bacheca e un’area dedicata all’interno dell’armadio.

Naturalmente per fare spazio al nuovo si deve lasciar andare il vecchio e così, con una visione in testa, un metro in mano e un po’ di pazienza, ho riprogettato gli ambienti.

Ho eliminato documenti, abiti e cianfrusaglie varie. Ho fatto una lista di cose da acquistare e ho messo in vendita su Marketplace gli oggetti che non mi servivano più. Questo è il primo articolo che scrivo dalla mia nuova postazione e ti assicuro che qui sento un’energia incredibile.

Molti, durante il lockdown, hanno visto la propria casa con occhi nuovi. Essere obbligati a passarci molto più tempo del solito ha portato a vederne difetti e potenzialità. Chi ha potuto sfruttare l’occasione si è messo a riordinare armadi, dispense e ripostigli. Qualcuno ha fatto una pulizia profonda e ne ha approfittato per fare un po’ di decluttering, qualcun altro dal divano ha solo pensato a cosa avrebbe voluto fare.

Studi americani hanno dimostrato che solo il 12% della popolazione mondiale è naturalmente organizzato, mentre il restante 88% si barcamena come può, rischiando di sprecare molto tempo ed energie perseverando in uno stile di vita troppo complesso.

I miei consigli per te

Se anche tu, come me, sei una fan di settembre, potresti approfittare delle energie di questo momento dell’anno per sistemare qualche ambiente della tua casa e ripartire con più leggerezza.

Vorrei quindi darti qualche spunto per iniziare nel modo giusto:

 

Pianifica: prendi carta e penna e stabilisci come procedere. Da quale stanza inizierai? Farai tutto da sola o ti farai aiutare? Qual è il momento migliore della giornata o della settimana per farlo?

Il mio consiglio: parti dalla fine, cerca cioè di capire cosa vorrai ottenere una volta finito il lavoro. Per esempio, vuoi semplicemente più ordine o hai bisogno di modificare la gestione degli spazi? La tua priorità è l’estetica o la funzionalità? (Spoiler: con un po’ di impegno, puoi avere entrambi).

Fai decluttering: prenditi del tempo per selezionare il “clutter”, cioè tutto ciò che ingombra, che occupa spazio inutilmente, che non serve o non si usa più: vestiti troppo grandi, troppo piccoli o che non ci piacciono, regali non graditi, medicine, cosmetici e cibi scaduti, piccoli elettrodomestici rotti, doppioni… Metti tutto da parte e decidi cosa farne (buttare, riciclare, riparare, vendere, regalare).

Il mio consiglio: non buttare mai nulla di proprietà di altri membri della famiglia senza interpellarli. Ricorda che il rispetto delle cose altrui è fondamentale: eviterai discussioni e che perdano tempo a cercare qualcosa che non troveranno mai.

Riorganizza: dopo aver eliminato il superfluo, trova il posto più idoneo per tutto il resto. Suddividi gli oggetti a seconda della funzionalità, della frequenza di utilizzo e perché no, del tuo senso estetico.

Il mio consiglio: se hai dei figli, fatti aiutare da loro, soprattutto se piccoli; si divertiranno un mondo e acquisiranno capacità organizzative che saranno una dote preziosa per il loro futuro.

 

Fammi sapere com’è andata e ricorda che, nel caso avessi difficoltà, puoi chiedermi una consulenza qui. Sarò felice di aiutarti a ritrovare la serenità che desideri.

Ora sei pronta per goderti la nuova stagione con un rinnovato entusiasmo, contagioso come l’allegria e frizzantino come l’aria delle mattine autunnali. Non so tu, ma io non vedo l’ora di passeggiare in un bosco color dell’oro ascoltando il crepitio delle foglie secche sotto le scarpe.

Buon settembre di cuore a te, che mi hai letto fino alla fine e che senti risuonare le mie parole da qualche parte dentro te stessa.

 

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