casa – Milena Guidotti https://www.milenaguidotti.it Professional Organizer Tue, 15 Feb 2022 12:12:00 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.2.5 Hygge: come predisporsi a momenti di serenità https://www.milenaguidotti.it/hygge-come-predisporsi-a-momenti-di-serenita/ https://www.milenaguidotti.it/hygge-come-predisporsi-a-momenti-di-serenita/#respond Fri, 04 Feb 2022 17:46:15 +0000 https://www.milenaguidotti.it/?p=1152 Nel 2016 l’attrice danese Marie Tourell Søderberg scrive un libro semplice e molto curato, quasi poetico. Il titolo originale recita “Hygge, l’arte danese della felicità” e a me, devo dire, quel titolo piaceva moltissimo. Tradotto in Italia come “Il metodo danese per vivere felici” mi pare abbia perso un pochino di magia, ma in entrambi i casi il titolo crea molte aspettative.

Cosa è l’hygge?

Nella sua introduzione, la Søderberg definisce l’hygge come “l’attitudine a trovare la felicità nelle piccole cose di ogni giorno”. E in questo devono essere proprio bravi, i danesi, visto che per anni hanno detenuto il primato nella classifica dei paesi più felici del mondo (attualmente la Danimarca è al terzo posto dopo Finlandia e Islanda).

Ecco cosa si legge fra le motivazioni dell’ambito riconoscimento: ”per l’attenzione a una vita sostenibile (utilizzo delle rinnovabili) e il perfetto equilibrio tra vita lavorativa e vita privata”.

Perfetto equilibrio.

In un mondo frenetico e competitivo come quello attuale, diventa necessario “passare del tempo hyggelig in famiglia e con gli amici, e momenti hyggelig con me stessa in una casa hyggelig”, scrive l’autrice. Ma come favorire questi momenti così speciali?

L’hygge è difficilmente traducibile, più che una parola è un concetto: è intimità, è introspezione, è atmosfera, è cura e attenzione. È capacità di creare ambienti che predispongano alla serenità.

Va da sé che una casa hyggelig sia una casa libera dal caos e ben organizzata. È una casa che accoglie e che dona un senso di appartenenza. Che scalda, conforta e protegge chi la abita.

Suggerimenti per una casa hygge

Christina B. Kjeldsen, editor e autrice di libri sull’arredamento, illustra nel libro i concetti chiave per ogni area della casa; qui ho voluto integrarli con qualche mia riflessione:

  • Ingresso: non è considerato una vera e propria stanza; a volte è un corridoio, mentre altre l’entrata dell’appartamento porta direttamente in soggiorno. Eppure l’ingresso è la prima cosa che vediamo rientrando e la prima cosa che vedono i nostri ospiti; dovrebbe essere un caldo abbraccio che ci accoglie e non solo un veloce passaggio da dimenticare in fretta. Per questo è importante che resti ordinato, pulito e che non crei confusione alla vista o impaccio nei movimenti. Soluzioni funzionali per cappotti e scarpe, una mensola e un’adeguata illuminazione sono l’ideale per quest’area. L’aggiunta di una pianta ben curata renderà tutto ancora più armonioso.
  • Cucina: l’hygge segue i piaceri e gli interessi di chi la abita. Se cucinare è una tua passione, questa stanza della casa sarà, a maggior ragione, molto speciale. Utilizza stoviglie ed utensili funzionali e belli, comodi da usare e mai in quantità esagerate. Non è hygge una cucina troppo pulita e asettica, ma non è hygge nemmeno la confusione totale e l’ammasso di oggetti senza senso. Cerca di darle una personalità, con equilibrio, cercando di unire con gusto materiali, colori e stile. Tessuti naturali, piantine aromatiche e alimenti di buona qualità: la cucina diventa nutrimento per corpo, anima e mente.
  • Soggiorno: nell’ottica hygge scandinava la scelta dei materiali è fondamentale. Legno, ceramica e fibre naturali, insieme ad una luce calda e a delle candele, sono d’obbligo per un soggiorno che ci trasmetta accoglienza e calore. Divani comodi, poltrone per la lettura, lampade che fanno atmosfera, tavole da apparecchiare con cura per accogliere famigliari ed amici, tutto è predisposto all’insegna della condivisione di momenti preziosi.
  • Bagno: è la stanza che più di ogni altra invita a concedersi un momento per la cura di sé. Anche qui, pulizia e semplicità sono la ricetta giusta per un’atmosfera hygge: mobili e mensole in legno, cesto di vimini per il bucato, tessuti chiari, luce calda, morbidi asciugamani, piante adatte ad ambienti umidi. Doccia o vasca poco importa: l’importante è creare dei rituali di benessere in cui ritrovare una pace profonda.
  • Camera da letto: è la stanza più intima della casa, quella in cui ci lasciamo andare, ci riposiamo, ci ricarichiamo, ci spogliamo, in senso figurato e letterale. Dovrebbe essere un nido confortevole in cui riposare e coccolarci: un materasso comodo, biancheria da letto di qualità, un armadio ben organizzato, un buon libro sul comodino, colori che favoriscano il relax e poche decorazioni ben scelte. Sarebbe bene acquisire buone abitudini come bere una tisana rilassante poco prima di dormire e acquisire una routine del sonno adatta al nostro cronotipo.

No, non serve stravolgere completamente la casa per renderla più hyggelig; possiamo però considerare l’hygge come una bussola che ci fa mantenere la rotta verso lo stile di vita che desideriamo.

Vuoi prenderti cura di te, del tuo tempo e della tua casa? Ti aspetto qui.

 

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Slow Christmas: come rendere migliore il tuo Natale https://www.milenaguidotti.it/slow-christmas-come-rendere-migliore-il-tuo-natale/ https://www.milenaguidotti.it/slow-christmas-come-rendere-migliore-il-tuo-natale/#respond Sat, 04 Dec 2021 20:00:15 +0000 https://www.milenaguidotti.it/?p=1124 Un po’ come certe storie d’amore dei film, il mio rapporto con il Natale ha sempre subito alti e bassi, sfociando inesorabilmente in una dichiarazione d’amore eterno.

Non c’è stato niente da fare: consumismo, frenesia e stress hanno provato a rompere l’incantesimo, per anni. Ma noi siamo ancor qui, sempre più uniti, e quando arriva dicembre il mio cuore inizia a ballare.

Consigli pratici per il tuo Natale slow

L’anno scorso ti avevo dato qualche consiglio su come organizzare il tuo Natale e suggerito moltissime realtà sostenibili per i tuoi regali. Sono tutte indicazioni ancora valide e puoi recuperare gli articoli qui e qui.

Anche quest’anno ho scelto di fornirti degli spunti per semplificarti la gestione di questo periodo bellissimo, ma potenzialmente stressante.

Menù di Natale

Quando siamo noi ad ospitare parenti e amici per un giorno di festa, il menù è una delle cose che ci preoccupano maggiormente: vogliamo offrire un pranzo speciale, magari con qualche piatto della tradizione, ma anche essere originali e non dover passare tutto il tempo ai fornelli. Qui e qui trovi qualche idea per piatti buonissimi, veloci e diversi dal solito di Cucina Botanica e Il Goloso Mangiar Sano.

Decorazioni per la casa

Leroy Merlin ha invitato cinque professioniste a raccontare lo stile con cui hanno decorato la loro casa per le feste. Se cerchi delle idee, guardali tutti: si va dall’atmosfera dei paesi scandinavi a quella più classica, passando per ambienti innevati, scenari magici e tavole glamour.

Forse puoi adattare le decorazioni che hai già allo stile che ti rappresenta maggiormente, oppure aggiungere qualche tocco in più: l’importante è ottenere un’atmosfera calda e accogliente che parli di te.

Organizer

Lo sai, adoro gli organizer che aiutano a tenere tutto più in ordine, compresa la nostra mente!

La cosa migliore per riporre tutte le decorazioni dopo le feste è utilizzare scatole di recupero o vecchi borsoni, ma se questo non fosse possibile ti segnalo la custodia per riporre l’albero, quella per le palline e quella per la carta da regalo.

Regali che fanno bene

Fare un regalo dovrebbe essere un atto spontaneo e piacevole, una scelta fatta con cura per le persone a cui teniamo davvero; per questo ho selezionato alcuni negozi fisici, e-commerce e realtà sostenibili per doni che fanno bene a chi li vende, a chi li regala e a chi li riceve.

Bookdealer: e-commerce a sostegno delle librerie indipendenti. Selezionando il libro che desideri, scopri in quali librerie è disponibile; puoi ritirarlo personalmente o fartelo spedire a casa. C’è anche la possibilità di regalare una loro Gift Card acquistandola direttamente dal sito.

Miomojo: azienda bergamasca di borse, zaini e accessori vegani, prodotti con tessuti naturali e materiali riciclati. Il 10% del loro utile netto viene devoluto a progetti accuratamente selezionati in difesa degli animali.

Perpetua: concept store in cui trovare arredi, decorazioni, accessori per la casa e molto altro. Il negozio è a Bergamo, ma effettuano spedizioni in tutta Italia. Un mondo di meraviglie e bellezza gestito da Valentina, la sua proprietaria: un vulcano di idee e buonumore.

Stiamobio: e-commerce di Double B, azienda di cosmetici naturali, vegani e cruelty free certificati. Disponibili anche alcuni accessori come pochette, borracce e t-shirt e le loro gift card.

Casagin: azienda di abbigliamento etico e sostenibile interamente realizzato in Italia da piccole realtà artigianali. Fino al 25 dicembre è attivo il loro calendario dell’avvento: “ogni giorno un’idea, ogni idea uno sconto”.

Biorfarm: piattaforma di piccoli agricoltori biologici che consente di regalare o regalarsi l’adozione di uno o più alberi, seguirne online la coltivazione bio e riceverne la frutta fresca direttamente a casa. Si può anche acquistare dal loro Biormarket o ricevere una delle loro box con prodotti biologici.

Charbonnier Mongolfiere: se vuoi regalare un’esperienza unica, te li consiglio: organizzazione, simpatia e tantissima esperienza. Ho volato con loro lo scorso ottobre, realizzando un desiderio che avevo da anni. Un’emozione indescrivibile.

E poi ci sono io

Anche a Natale hai la possibilità di regalare un buono personalizzato per una mia consulenza di organizzazione: tu scegli l’importo e la scadenza (scrivimi così ti spiego tutto per bene) e io recapito il regalo al tuo indirizzo e-mail oppure direttamente a quello del destinatario, quando vuoi tu.

Nei prossimi giorni anche io mi dedicherò, insieme a mia figlia, all’albero e alle altre decorazioni natalizie della casa. Canteremo insieme a Michael Bublé e ci muoveremo al ritmo di Jingle Bell Rock, mentre i biscotti cuoceranno nel forno; riesci a sentirne il profumo?

E allora rendiamo magico questo Natale. Che la festa abbia inizio.

 

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Döstädning: l’arte svedese di sistemare le proprie cose https://www.milenaguidotti.it/dostadning-larte-svedese-di-sistemare-le-proprie-cose/ https://www.milenaguidotti.it/dostadning-larte-svedese-di-sistemare-le-proprie-cose/#respond Sat, 04 Sep 2021 17:45:04 +0000 https://www.milenaguidotti.it/?p=1085 Un caso editoriale mondiale, un testo tradotto in 27 paesi. Un libro il cui titolo originale ci fa sobbalzare: le pulizie della morte.

L’arte svedese di mettere in ordine

“L’arte svedese di mettere in ordine” è un libro scorrevole, a tratti divertente, nel quale Margareta Magnusson, arzilla designer di Göteborg “fra gli ottanta e i cento anni”, rompe un tabù e ci dice senza mezze misure che organizzare le nostre cose prima del fatidico evento sarà un sollievo enorme per chi dovrà occuparsene quando noi non ci saremo più.

Ho voluto confrontare il titolo originale con le relative traduzioni in inglese e in italiano:

  • Döstädning: ingen sorglig historia (pulizie della morte, nessuna storia triste).
  • The gentle art of swedish death cleaning (la nobile arte delle pulizie della morte svedesi).
  • L’arte svedese di mettere in ordine, sistemare la propria vita per alleggerire quella degli altri.

Hai notato che nella traduzione italiana la parola “morte” non è menzionata? Non mi stupisce: la nostra cultura non ci prepara ad affrontare il lutto; la morte è una questione di cui nessuno vuole parlare e alla quale nessuno vuole pensare. Immagino quindi che la scelta editoriale della traduzione, a livello di strategia di marketing, abbia senso.

Ma l’autrice ci fa capire due cose: uno, che alleggerire la propria casa, conservando solo ciò che è utile e ciò che piace davvero è un atto d’amore verso sé stessi e verso gli altri (“lasciate che vi aiuti a far sì che i vostri cari serbino di voi un ricordo affettuoso, e non angosciante”); due, che possiamo sistemare le nostre cose in qualsiasi momento e proseguire la nostra vita con più leggerezza.

Mettere in ordine la tua casa, se puoi farlo, è una delle attività più confortanti che ci siano, e ha benefici incalcolabili – Leonard Cohen

La Magnusson racconta al lettore le sue esperienze personali. Alla morte della madre aveva dovuto sgombrare la grande casa dei genitori e aiutare il padre a trasferirsi altrove; successivamente si era occupata di quella della suocera; infine, la prova più difficile di tutte quando rimase vedova dell’amatissimo marito.

Oltre al dolore della perdita, ha dovuto affrontare la fatica di sistemare tutta la loro roba e traslocare in una casa più piccola. Si rendeva conto che, ora che il marito non c’era più e i figli abitavano altrove, restare da sola in una casa grande, con un giardino da curare e enormi spazi da pulire non aveva senso. Stava iniziando una nuova vita e per questo le serviva un posto più intimo, con meno ricordi e più facile da gestire.

Un po’ per volta aveva fatto un inventario, prendendo nota di cosa fare di ogni oggetto. Se decideva di non portarlo con sé nella nuova casa, scriveva delle istruzioni tipo “vendere”, “per la zia Ellen” o “dare in beneficienza”. Ricordando i commenti dei figli a proposito di oggetti che amavano particolarmente, li conservò per loro.

Riflettendo su ciò che aveva dovuto passare in quei momenti, decise di sistemare anche le sue cose, semplificando così la vita ai suoi cinque figli (“non importa quanto vi amino, non lasciate loro questo fardello”). Conservò solo ciò a cui dava valore, vendendo o donando il resto.

Suggerimenti pratici e consigli di buon senso

Il libro dà delle preziose indicazioni su come procedere, suggerendo di iniziare dalle categorie più semplici, di solito i vestiti e i libri (“una categoria è facile quando è ampia e non ha troppe associazioni affettive. È molto importante iniziare da qualcosa di facile, non voglio che vi arrendiate subito”). Consiglia anche di raccontare agli altri ciò che si sta facendo: forse gli amici si offriranno di aiutarci e prenderanno qualcosa che noi stiamo scartando.

L’autrice raccomanda di preparare delle istruzioni scritte che indichino cosa fare in futuro di ciò che si è scelto di tenere; possiamo anche inserire una nota dentro una scatola per spiegare cosa vorremmo fosse fatto del suo contenuto.

Fotografie, lettere e ricordi sono categorie da affrontare per ultime, visto che si tratta di oggetti ad alto carico emotivo. Mentre si sistema, si rievocano storie e ricordi. È sempre una fase delicata che come professional organizer conosco bene. Spesso i clienti si lasciano andare a piccole confidenze, si crea una connessione che non riesco a spiegare, a parole. È un momento magico, ma impegnativo. Affrontare queste categorie quando le altre sono già state sistemate sarà più facile.

Come affrontare l’argomento

Quando un nostro caro muore, è difficile mettere mano alle sue cose. Soffriamo per la perdita e ci sentiamo sopraffatti dalle decisioni da prendere: cosa fare degli oggetti che gli appartenevano? E dei documenti? Ci sono scadenze per pagamenti, volture o altre questioni burocratiche? In mancanza di un testamento, come capire quali erano le sue volontà? Come evitare le liti fra gli eredi?

Quando ho parlato nelle stories sui miei profili Instagram e Facebook dell’intenzione di scrivere questo articolo, chiedendo se il tema fosse di interesse, mi sono arrivati molti messaggi: “ricordo la fatica che hanno fatto mia mamma e mia zia a liberare la casa di nonna”, “mia mamma aveva conservato di tutto, ci abbiamo messo anni, a nessuno di noi andava di affrontare la cosa e continuavamo a rimandare”, “se solo ci avessimo pensato prima”.

Si può prevenire tutto questo?

Nel caso in cui sia l’erede a voler affrontare l’argomento, per esempio con i propri genitori, la Magnusson suggerisce di porre loro qualche domanda in modo delicato: “la vita per voi non sarebbe meno stancante se ci liberassimo di un po’ delle cose che avete raccolto negli anni?” o “c’è qualcosa che possiamo fare insieme, poco per volta, di modo che in seguito non ci saranno troppe cose di cui occuparsi?” Si potrebbe anche accennare che loro hanno oggetti che vi piacerebbe avere, forse è possibile averli adesso.

Alleggerire la nostra vita e quella degli altri è possibile. “Nessuna storia triste”.

 

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La cucina è il cuore della casa: 15 consigli per organizzarla al meglio https://www.milenaguidotti.it/la-cucina-e-il-cuore-della-casa-15-consigli-per-organizzarla-al-meglio/ https://www.milenaguidotti.it/la-cucina-e-il-cuore-della-casa-15-consigli-per-organizzarla-al-meglio/#respond Fri, 04 Jun 2021 09:00:01 +0000 https://www.milenaguidotti.it/?p=1050 La cucina e la nursery sono due degli ambienti di cui preferisco occuparmi come Professional Organizer. Non a caso, perché le unisce un filo conduttore simbolicamente molto forte: il nutrimento.

Nutrimento inteso come cibo per il nostro corpo, ma anche come relazione, convivialità, amore, accudimento, protezione. Le due cose si intersecano e si mischiano, accompagnandoci dal primo all’ultimo giorno di vita.

Cucine e ricordi indelebili

Se ripenso alle cucine che frequentavo durante la mia infanzia, mi vengono in mente diverse immagini: mia mamma ai fornelli, noi quattro seduti al tavolo, la nonna che entra piano domandando “disturbo?” e la mamma che brontola a bassa voce “ma deve arrivare sempre all’ora di cena?”, ma che poi non dice nulla perché sa bene che per lei, che da tanti anni vive sola, è un modo per avere un po’ di compagnia in quell’ora malinconica.

Abitava nell’appartamento accanto, la mia nonna materna. Quando andavo a trovarla c’era sempre qualcosa sul fornello. Amava le cotture lente della tradizione emiliana e il borbottìo del ragù era il rumore di sottofondo più ricorrente.

Osservavo le tagliatelle fatte in casa stese ad asciugare sul tagliere e mi pareva di sentire il profumo delle uova fresche. Oppure la guardavo comporre, con le sue dita svelte e nodose, immense distese di tortelli ripieni di spinaci e ricotta e sistemarli in file ordinate come tanti soldatini, in attesa della cottura.

Due piani più giù, i nonni paterni. Capitava che da bambina aiutassi la nonna ad apparecchiare la tavola per la cena: a volte erano solo le tazze per il latte, due cucchiai, i tovaglioli e del pane raffermo, ma la preparazione di quel pasto frugale era comunque estremamente accurata.

Ricordo ancora la decorazione dei suoi piatti, la forma dei bicchieri e l’odore acre del caffè con succo di limone che a lei piaceva tanto. Per digerire meglio, diceva. E poi le tovaglie fiorate, il ronzìo del frigorifero, il nonno che arrivava a tavola sciabattando.

Nessuna di queste cucine era molto grande, eppure, come spesso accade, erano il luogo più vissuto della casa. Lì ho i miei ricordi più belli.

Nella cucina di casa mia si riunivano spesso le donne della famiglia: mia mamma, mia zia, la nonna, mia sorella ed io. A chiacchierare di cose buffe e leggere, ma anche a condividere gli inevitabili dispiaceri della vita.

Poi è arrivata la prima cucina tutta mia. A 21 anni ho affittato il mio primo appartamento: un monolocale, ma con cucina separata. Non la scorderò mai: lunga e stretta, con arredi chiari e una grande finestra che la inondava di luce. Il lavello era in ceramica bianca, rovinata dal tempo e dall’usura, ma in quei graffi era scritta la sua storia.

L’avevo personalizzata e riorganizzata con l’essenziale. Non ero una gran cuoca, ma mi piaceva prepararmi qualcosa sperimentando piccole variazioni. Ricordo una volta che, rientrata a casa dall’ufficio per la pausa pranzo, avevo cucinato un risotto alla milanese aggiungendoci un po’ di paprika. Era primavera, il profumo era strepitoso, dalla finestra entrava la voce di una vicina di casa che cantava una canzone di Teddy Reno: “Tu sei per me la più bella del mondo e un amore profondo mi lega a te…”

Sorridevo, nel tepore di quel mezzogiorno di maggio, godendomi la libertà di una casa tutta mia, il risotto alla paprika e quella colonna sonora improvvisata.

La cucina è il cuore della casa

La cucina è da sempre il cuore della casa ed è lì che spesso si vivono i momenti più intensi.

La cucina deve diventare la stanza della complicità di tutti coloro che la vivono. La camera da letto e il bagno sono spazi privati, il salotto è il luogo delle relazioni con il mondo esterno; la cucina è il luogo della convivialità, è il luogo dell’esperienza dei cinque sensi condivisa – Roberta Schira, dal libro “La gioia del riordino in cucina”

Se ripercorro mentalmente le mie cucine lungo la linea del tempo (quella della casa dei miei genitori, quella del mio primo monolocale, quella convissuta con mio marito e quella attuale che abito con mia figlia) posso letteralmente vederne il percorso evolutivo.

Vedo una diversa scelta degli arredi, delle suppellettili, dei colori e delle forme. La necessità crescente di tanta luce naturale. L’attenzione sempre maggiore ai profumi e agli odori degli ingredienti. La ricerca di funzionalità nell’organizzare la disposizione degli oggetti, la voglia di unire bellezza e semplicità nel sistemare i vasi di pasta, cereali, farine, biscotti.

Suggerimenti per una cucina bella e funzionale

Come per ogni ambiente della casa, anche in cucina l’organizzazione deve essere personalizzata in base alle preferenze e alle necessità di chi la abita. Ci sono però alcune regole universali che suggerisco sempre ai miei clienti e che vorrei condividere con te.

#1

Disponi gli oggetti in base alla frequenza di utilizzo e in linea con le varie aree della cucina: per esempio, tutto ciò che serve al momento di cucinare dovrebbe essere facilmente accessibile dalla postazione dei fornelli e del piano di lavoro, così come sarà più facile riporre piatti e bicchieri se verranno sistemati in un pensile vicino alla lavastoviglie.

#2

Riponi tutto secondo categorie che siano comode e intuitive: pasta e riso, vari tipi di farine, alimenti per la colazione, piatti e bicchieri per tutti i giorni, stoviglie per le occasioni speciali ecc.

#3

In commercio si trovano moltissimi strumenti salvaspazio: ripiani aggiuntivi, mensole, ganci, cestelli estraibili, barre da fissare a parete e molto altro ancora. Scegli quelli più adatti alle tue necessità.

#4

Organizza i cassetti aiutandoti con contenitori o vaschette fai da te (per esempio riciclando le scatole della pasta o dei cereali) o acquistati appositamente (fai attenzione a prendere bene le misure!). Cerca di tenere solo ciò che usi davvero, perché la confusione nei cassetti si traduce in confusione mentale.

#5

Nella credenza o nei pensili, disponi i prodotti più alti dietro e i più piccoli davanti, per accedervi più facilmente e renderli più visibili, così da non dimenticare di averli.

#6

Quando ti accorgi che qualcosa sta per finire e vuoi ricomprarlo, scrivilo subito sulla lista della spesa. Condividila con tutti gli abitanti della casa, in modo da evitare mancanze o doppioni. Decidete insieme quale supporto usare, come un foglio fissato sul frigorifero, una lavagna a muro o una app digitale.

#7

Se riponi nella dispensa un prodotto che hai acquistato ma ne hai già uno uguale, metti sopra o davanti quello che scade prima.

#8

Togli gli imballi inutili e organizza i pezzi più piccoli (come monoporzioni, scatolette di tonno, bustine di zafferano o di lievito) in contenitori e vaschette, che ti aiuteranno a mantenere l’ordine.

#9

Riponi gli alimenti secchi come pasta, farina, zucchero, sale, biscotti in vasi trasparenti o con finestra, per vederne il contenuto. L’importante è che si possano chiudere bene, per mantenerne la qualità e prevenire la presenza di fastidiose farfalline.

#10

Su vasi e contenitori annota le informazioni che ritieni utili come il tipo di pasta, il tempo di cottura, la data di scadenza. Esistono etichette ed etichettatrici di tutti i tipi, ma puoi anche scriverle a mano e magari farle decorare dai bambini. In ogni caso, tutto sarà esteticamente bello, facile da trovare e anti-spreco (usi per primo ciò che scade prima).

#11

Sistema gli alimenti da conservare in frigo e freezer secondo le istruzioni del produttore, in genere reperibili anche sul web. Servirà qualche minuto per capire cosa-va-dove, ma poi sarà facilissimo mantenere l’abitudine e conservare tutto al meglio, in modo da evitare contaminazioni e deterioramento dei cibi.

#12

Ricorda che non tutto ciò che hai nella tua cucina deve necessariamente stare in cucina: per esempio, un piccolo elettrodomestico che usi solo una volta ogni tanto può trovare un’altra collocazione e lasciare spazio ad oggetti che usi più spesso.

#13

Pulisci e sistema ciò che hai utilizzato ogni giorno, cerca di non andare mai a dormire con il lavello pieno di piatti sporchi e lasciando i fornelli unti: se fai il necessario tutti i giorni fai meno fatica, e poi una cucina in ordine regala serenità, importantissima soprattutto prima del sonno notturno.

#14

Periodicamente pulisci a fondo (meglio se con detergenti a basso impatto ambientale) l’interno dei pensili, dei cassetti, della dispensa e i contenitori dei rifiuti, focalizzando l’attenzione su ciò che stai facendo; è certamente una questione di igiene, ma è anche un modo per sbarazzarsi della polvere emotiva e ritrovare benessere mentale.

#15

Se possibile (attenzione che non siano velenose per i tuoi animali domestici) aggiungi qualche pianta decorativa o delle piantine aromatiche: il colore verde e il richiamo alla natura creano la giusta atmosfera e alleggeriscono la mente.

Com’è la tua cucina?

Se hai letto il mio articolo fino alla fine, probabilmente è perché senti il bisogno di un cambiamento nella tua cucina, per ritrovare armonia in uno spazio così fondamentale della tua casa. Spero quindi che tu l’abbia apprezzato e che ti sia stato utile.

Se desideri avere il mio aiuto e ti interessa una consulenza personalizzata, mi trovi qui. Scrivimi: potremo lavorare insieme, in presenza oppure online, e restituire alla tua cucina il valore che merita.

 

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Nuova casa, nuovo inizio: 9 consigli per un trasloco consapevole https://www.milenaguidotti.it/nuova-casa-nuovo-inizio-9-consigli-per-un-trasloco-consapevole/ https://www.milenaguidotti.it/nuova-casa-nuovo-inizio-9-consigli-per-un-trasloco-consapevole/#respond Tue, 04 May 2021 17:46:37 +0000 https://www.milenaguidotti.it/?p=1030 Il trasloco è uno degli eventi più importanti della vita, un ponte fra due diverse fasi. E per come la vedo io, un lavoro di introspezione e presa di coscienza.

Se hai letto i due articoli con cui l’anno scorso inauguravo il mio blog (Sfide, cambiamenti e opportunità e L’armonia degli spazi) sai già che casa e cambiamento sono temi che mi stanno molto a cuore.

Il cambiamento è una costante della nostra natura di esseri umani e credo sia qualcosa di speciale che va onorato, anche quando la situazione presenta delle difficoltà. La casa dovrebbe essere una nostra preziosa alleata: è il nido a cui tornare, un rifugio dal caos esterno. Casa è il luogo in cui sentirsi davvero se stessi; è accoglienza, per noi, per la nostra famiglia e per chi scegliamo di farvi entrare.

Cambiare casa, che sia per scelta o per necessità, è quindi un passo importante al quale dovremmo dedicare la giusta attenzione. Che non significa stressarsi più del dovuto.

La prima cosa da fare è… fermarsi. Respirare a fondo, lentamente. Perché il trasloco consapevole è quello ben organizzato, in cui ti prendi del tempo per capire cosa desideri davvero e di cosa hai bisogno per stare bene nella nuova casa.

Suggerimenti per un trasloco consapevole

#1 Non è mai troppo presto

Pianificare con anticipo (anche 2/3 mesi) tutti i passi necessari ti permette di farlo con calma e di avere una visione più lucida e lungimirante delle cose da fare. To-do list, calendario, agenda, evidenziatori, bacheca… scegli i supporti cartacei o digitali che preferisci e organizza per bene tutte le attività necessarie. Prendilo come un momento per te stessa, dai valore al cambiamento che stai per fare.

#2 Elimina subito ciò che non serve

Uno degli errori più frequenti è posticipare il decluttering (ovvero eliminare il superfluo) al momento del trasloco. Si pensa di poterlo fare mentre si procede all’imballo dei vari oggetti, o peggio ancora di portare via tutto e occuparsene una volta arrivati nella nuova casa.

Io sconsiglio fortemente queste due soluzioni, per vari motivi:

  • fare decluttering prima del trasloco ti permette di risparmiare tempo e denaro per spostare cose che in realtà non vuoi più
  • identificare il superfluo potrebbe essere più impegnativo di quel che immagini: ci sono spesso delle forti implicazioni emotive e possono sorgere dubbi difficili da sciogliere. E, a meno che tu non sia minimalista per natura, servono tempo, cura e attenzione.
  • una volta deciso cosa eliminare, dovrai decidere cosa farne: vendo? Regalo? Butto? A chi può servire? A chi posso donarlo?

Tutto ciò richiede tempo ed energie (fisiche e mentali), e sovrapporre questo lavoro a tutto ciò che avrai da fare nel periodo del trasloco sarebbe davvero sfiancante.

#3 Immagina

Pensa a come vorresti che fosse la tua casa dopo il trasloco: quali sono le soluzioni che vorresti mantenere? Quali nuove funzionalità vorresti introdurre? Come immagini la tua nuova vita? Cosa ti serve e cosa invece devi lasciar andare per ottenerla? 

Scegliere consapevolmente e con la giusta calma cosa portare con te ti permetterà di ripartire fin da subito con una casa più leggera; ottimizzare i nuovi spazi sarà più semplice e piacevole.

#4 Organizza gli spazi

Procurati una piantina della nuova casa, disegna i mobili che prevedi di mettere in ogni stanza, scrivi a lato gli oggetti che ti serviranno in quell’ambiente. Misure alla mano, cerca di trovare il giusto posto per ogni cosa, considerando anche eventuali nuovi acquisti.

Procedi anche ad organizzare gli spazi interni: armadi, scaffali, pensili, librerie… Scegli “cosa mettere dove”, secondo logica, funzionalità e senso estetico.

#5 Verifica

Ricorda che c’è una serie di cose che dovrai verificare: si può usare l’ascensore per trasportare i mobili? È abbastanza grande? Passeranno per le scale o si dovrà ricorrere ad un’autoscala? Il camion del trasloco può parcheggiare sotto casa? È necessario chiedere un permesso all’amministratore?

Fai tutte le verifiche del caso, sia per la casa attuale che per quella nuova.

#6 Scegli il traslocatore

Prima di scegliere la ditta che si occuperà del trasloco, fai mente locale dei servizi di cui avrai bisogno, richiedi un sopralluogo (in genere è gratuito) e preparati una lista di domande da fare.

Valuta almeno 2/3 diversi preventivi e assicurati che sia ben specificato cosa è compreso nel prezzo e cosa non lo è.

#7 Pulisci accuratamente

Prima di entrare nella nuova casa, fai una pulizia profonda degli spazi. Pulire una casa vuota è facile e veloce, e non sottovalutare l’aspetto emotivo: entrare in una casa pulita, luminosa, pronta per essere arredata e personalizzata ti mette più in contatto con essa e con le emozioni che vorrai viverci dentro.

#8 Preparati

Prepara per tempo qualche valigia per gli abiti e tutto ciò che ti servirà per imballare le tue cose: scatoloni resistenti, scotch da pacco, nastro carta, forbici, pennarelli indelebili, etichette, carta di giornale o pluriball per proteggere gli oggetti più fragili. Se vuoi optare per una scelta più ecologica, avvolgili con stracci, lenzuola o asciugamani.

#9 Sii gentile

Se andrai ad abitare in un condominio, metti un cartello bene in vista per avvisare del trasloco, indicando il giorno o i giorni esatti e scusandoti per il disagio. Una volta finito, pulisci le parti comuni che eventualmente si fossero sporcate. La tua cortesia sarà il miglior biglietto da visita per presentarti ai tuoi nuovi vicini ed instaurare un buon rapporto fin da subito.

Organizzazione è una parola magica

Organizzarsi per tempo rende tutto meno stressante e ti evita di vivere nel caos per settimane una volta stabilita nella nuova casa.

Fare tutto da soli è certamente possibile, ma a volte si ha bisogno di un occhio esterno, di una guida che ti aiuti a capire cosa fare e quando, identificare il posto giusto per ogni cosa e non dimenticare nulla. E con cui magari condividere aspettative, dubbi e timori.

Se pensi di aver bisogno di me, puoi contattarmi qui. Faremo una chiacchierata informale e capiremo come posso accompagnarti in questa fase importante e delicata.

Aiutarti a creare una casa accogliente e piacevole da vivere è la mia missione, perché è qualcosa che tutti meritiamo.

 

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Cambio di stagione: 5 app e altre idee per vendere o riciclare ciò che non usi più https://www.milenaguidotti.it/cambio-di-stagione-5-app-e-altre-idee-per-vendere-o-riciclare-cio-che-non-usi-piu/ https://www.milenaguidotti.it/cambio-di-stagione-5-app-e-altre-idee-per-vendere-o-riciclare-cio-che-non-usi-piu/#respond Sun, 04 Apr 2021 07:00:07 +0000 https://www.milenaguidotti.it/?p=1013 Un armadio ben organizzato può evitare una di quelle cose che di solito si rimandano all’infinito: il cambio di stagione. Trafficare con scatoloni e custodie è un lavoro che la maggior parte delle persone trova noioso e stancante. Avere il necessario a portata di mano senza dover ribaltare tutto ogni sei mesi è possibile, ottimizzando gli spazi e adottando le giuste strategie (se vuoi sapere come, chiedimelo qui).

Ma c’è una cosa che consiglio di fare in ogni caso: il decluttering. Si tratta di quella buona abitudine, quasi un rituale, che ti permette di scartare periodicamente tutto ciò che è superfluo. Dagli armadi, ma non solo, perché in ogni ambiente della nostra casa sono presenti oggetti che non fanno più parte della nostra vita: bisogna solo prenderne consapevolezza.

Regali indesiderati, acquisti sbagliati, oggetti che non ci piacciono più, documenti e tanto altro. Eliminandoli, sempre con un’attenzione particolare all’ambiente, al riciclo e al riuso, sblocchiamo energia vitale e riacquistiamo leggerezza mentale.

Cosa fare con ciò che non metti più

Se gli abiti e gli accessori che vuoi eliminare sono ancora in buono stato, buttarli via sarebbe davvero uno spreco, oltre che un danno ambientale: possono invece essere donati, venduti o barattati.

La prima possibilità, semplice ed immediata, è di donarli ad amici o parenti. Bisogna però essere sufficientemente in confidenza da sapere che il regalo sia ben accetto e che non metterà in imbarazzo nessuno. Possono essere questioni delicate, meglio evitare fraintendimenti.

Un’altra soluzione consiste nel consegnarli ad una delle associazioni benefiche presenti nella tua zona, che provvederanno a distribuirli a chi ne ha più bisogno. Di solito anche le parrocchie hanno qualcuno che si occupa di queste cose.

Se invece vuoi vendere o barattare i tuoi capi, ho raccolto per te una selezione dei migliori siti e app che permettono di farlo in modo facile e veloce.

Greenchic: tu prenoti il ritiro e loro vengono a prendere i capi direttamente a casa tua. Se ritenuti idonei alla vendita, riceverai delle stelline che fungeranno da moneta virtuale per comprarne altri dal loro sito, aggiungendo solo pochi euro. Qualora i vestiti non fossero ritenuti adatti, saranno donati a Humana People to People Italia Onlus.

Vinted: pubblica una foto del tuo articolo e completa l’annuncio con descrizione e prezzo richiesto; una volta venduto, dovrai solo consegnarlo ad uno dei centri Vinted vicino a te. Riceverai il pagamento sul saldo del tuo profilo: potrai usarlo per fare acquisti in Vinted oppure trasferire il denaro sul tuo conto corrente bancario. Non ci sono commissioni per il venditore.

Depop: per vendere su Depop è obbligatorio avere un account Paypal sul quale l’acquirente possa inviarti il denaro. Una volta collegato l’account al tuo profilo, puoi iniziare a pubblicare video o foto dei tuoi capi con descrizione e prezzo. Sarai tu ad occuparti della spedizione al destinatario finale. Pensa bene al prezzo a cui vendere i tuoi oggetti, perché oltre a dover sostenere i costi di spedizione, Depop detrarrà una commissione del 10% e PayPal del 3,4%.

Swapush: è un’app di baratto online. Ogni oggetto caricato dai vari utenti ha un valore espresso in pillole: se non ne hai abbastanza per fare uno scambio, le puoi acquistare, se invece ne hai troppe, quelle in eccesso verranno mantenute nel tuo account per un prossimo scambio. I singoli utenti si occupano della spedizione al destinatario.

Vestiaire Collective: si tratta di un marketplace online per la compravendita di articoli di lusso autenticati. In pratica, tu inserisci l’inserzione relativa ai capi o accessori firmati che vuoi vendere; quando il tuo articolo sarà acquistato, ti verrà richiesto di inviarlo agli uffici di Vestiaire. Non dovrai pagare nulla per la spedizione. A quel punto il loro staff si occuperà di controllare qualità e autenticità della merce e di spedirla all’acquirente. Riceverai il pagamento direttamente sul tuo conto corrente o sul tuo account Paypal, dal quale verrà detratta una commissione, calcolata in base al prezzo.

E se non voglio vendere online?

Se non ami l’idea di vendere online o non sei molto pratica del mondo digitale, sicuramente troverai qualche negozio nella tua zona che potrà valutare il tuo usato.

Art House:  Fiorella e Dafne, madre e figlia, gestiscono con passione questo delizioso negozio a Bergamo, la mia città. Sono disponibili a valutare capi vintage e firmati, purché in ottimo stato. Probabilmente esistono realtà simili anche nella tua zona.

Baby Bazar: è un network di negozi presenti in tutta Italia riservato all’abbigliamento bambini e premaman (ma anche giocattoli, libri, passeggini, lettini, seggioloni…). Porti in negozio ciò che non ti serve più e alla vendita guadagni il 50% del prezzo. Qualora gli articoli restassero invenduti per più 60/90 giorni (a seconda del valore), saranno devoluti a sostegno di progetti di solidarietà.

Mercatopoli: modalità molto simili a Baby Bazar, ma esteso a più categorie: abbigliamento, accessori, mobili, collezionismo, quadri, libri e molto altro.

Lenzuola, tovaglie & co.

Primavera significa rinnovamento e spesso è l’occasione per fare decluttering anche della biancheria per la casa.

Coperte e piumini possono essere donati ad associazioni che si occupano dell’assistenza ai senzatetto, oppure a canili e gattili.

Tovaglie e lenzuola possono essere facilmente riutilizzate cambiandone la destinazione d’uso. Per esempio, una tovaglia può essere tagliata in parti più piccole per ottenere un runner, dei tovaglioli, delle tovagliette americane o una tovaglia da picnic. Le lenzuola possono diventare fodere per cuscini, sacchetti da viaggio per le scarpe o tendine da sole per auto.

Una delle possibilità di riciclo più creative è quella che viene dal Giappone: il tessuto diventa carta da regalo, seguendo la tecnica del furoshiki, qui trovi un semplice tutorial.

Qualunque cosa deciderai di fare, dedicati del tempo per liberarti da ciò che non senti più tuo. Potrai fare del bene o guadagnare qualcosa, in ogni caso avrai ottenuto il risultato più importante: sentirti bene, conservando solo cose che ti danno gioia.

 

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I 5 dubbi più comuni sul mio lavoro https://www.milenaguidotti.it/i-5-dubbi-piu-comuni-sul-mio-lavoro/ https://www.milenaguidotti.it/i-5-dubbi-piu-comuni-sul-mio-lavoro/#respond Thu, 04 Mar 2021 18:59:00 +0000 https://www.milenaguidotti.it/?p=991 In ogni professione, specialmente quando ancora poco conosciuta, capita di ritrovarsi ad affrontare cliché e pregiudizi. La considero una fase normale e forse inevitabile dovuta a mille ragioni diverse.

Una comunicazione confusa sul web, programmi televisivi che tendono a stravolgere la realtà, libri di successo che creano modelli e riferimenti nell’immaginario collettivo: sono molte le motivazioni di credenze errate o quantomeno distorte in merito al professional organizer.

Quelle che seguono sono alcune delle più comuni domande o osservazioni di clienti (acquisiti o potenziali) che giustamente desiderano saperne di più, per capire meglio a cosa andranno incontro quando lavoreremo insieme.

#1 Ma mi butti via tutto?

Assolutamente no. Ogni professional organizer che si occupa di organizzazione degli spazi ti proporrà di iniziare dal decluttering, cioè eliminare il superfluo. Sarà il primo passo di un percorso di alleggerimento e riorganizzazione funzionale della casa, ma cosa e quanto eliminare sarà sempre una tua decisione.

Il mio compito è quello di darti delle linee guida, di insegnarti a comprendere se ha senso che un determinato oggetto faccia ancora parte della tua vita oppure no e di sostenerti per poter fare tu una scelta consapevole.

#2 Fai il lavoro di Marie Kondo?

Marie Kondo è una consulente di riordino (se te lo stai chiedendo: sì, c’è molta differenza con il professional organizer, che è un consulente di organizzazione personale e ha competenze più vaste) e ha ideato il metodo KonMari. Il suo enorme successo ha avuto inizio con l’uscita del suo primo libro Il magico potere del riordino, diventato un bestseller internazionale. In seguito sono arrivati il canale YouTube, i seminari in giro per il mondo, un secondo libro, la serie Netflix e il merchandising.

Personalmente applico solo in parte il suo metodo, che (non me ne vogliano i suoi fan) trovo un po’ rigido. Lei però mi sta molto simpatica e adoro il suo motto “it’s about choosing joy”: si tratta di scegliere la gioia, che nello specifico significa tenere con noi ciò che ci piace, ci fa stare bene e ha una buona energia.

#3 Voglio una casa instagrammabile

Instagram e Pinterest sono due canali molto utilizzati per trovare ispirazioni. Se cerchi spunti per arredare, decorare, avere nuove idee per i tuoi progetti, sono i social giusti. Li trovo fantastici, se utilizzati come strumenti utili a darci delle indicazioni; quando invece diventano modelli di perfezionismo da copiare, resto perplessa.

Se è vero che spesso, durante le mie consulenze, mostro fotografie tratte da questi due social per chiarire un concetto, capire meglio cosa piace al cliente o fornire un’ispirazione, è altrettanto vero che ognuno dovrebbe scegliere cosa è buono per sé, adattando quell’ispirazione ai propri spazi, gusti, budget, stile di vita.

Il concetto di “instagrammabile”, inteso come esteticamente impeccabile, rischia di creare troppe aspettative, se non addirittura ansia, ed è difficile da mantenere nel tempo. Una casa organizzata è anche bella, ma lascerei il concetto di perfezione alle riviste patinate: la casa va vissuta, non è un museo.

#4 Ordine e organizzazione limitano la creatività

Secondo me è proprio il contrario, ma vorrei chiarire subito una cosa: chi vive bene nel suo disordine e nella sua disorganizzazione deve poter continuare a farlo. Nessuno deve sentirsi forzato a cambiare se non ne sente il bisogno.

Quando però ci si accorge che un sovraccarico (di oggetti, di impegni, di stress) ci sta costringendo a vivere una vita troppo piena e pesante o quando non si riesce più a distinguere le priorità e a riposare adeguatamente, ecco che il professional organizer può aiutare.

Man mano che si avvicina all’obiettivo il cliente si sente più in pace, sollevato e fiducioso. È proprio quando tutto ha recuperato un senso e la mente è più leggera che le energie e la creatività fluiscono liberamente.

#5 Mi starai giudicando

Capita spesso che i clienti, soprattutto in fase di sopralluogo, esordiscano con “sono proprio un disastro”, “che vergogna farti vedere questo disordine”, “che imbarazzo, chissà cosa penserai”. E’ normale che possano sentirsi a disagio, anche se non ce ne sarebbe proprio motivo.

Il giudizio è una cosa che mi appartiene poco per natura. Ho scelto questa professione per aiutare le persone a risolvere una situazione personale e serve molta empatia per farlo bene. Non c’è giudizio, quindi, ma comprensione. E ammirazione, perché nel momento in cui hanno deciso di contattarmi hanno preso una decisone non sempre facile: occuparsi di sé.

Welcome!

Quando entro nelle case dei miei clienti, loro danno il benvenuto a me, ma in qualche modo anche io lo do a loro: un benvenuto caloroso nel meraviglioso mondo del professional organizing. Senza preconcetti, senza giudizio e con tanta voglia di vederli sorridere soddisfatti, alla fine del percorso.

Anche tu avevi le stesse perplessità? Questo articolo è stato utile a chiarire i tuoi dubbi? O forse ne hai altri? Scrivimelo nei commenti!

 

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Natale consapevole: idee sostenibili per il momento più magico dell’anno https://www.milenaguidotti.it/natale-consapevole-idee-sostenibili-per-il-momento-piu-magico-dellanno/ https://www.milenaguidotti.it/natale-consapevole-idee-sostenibili-per-il-momento-piu-magico-dellanno/#respond Sat, 28 Nov 2020 15:30:34 +0000 https://www.milenaguidotti.it/?p=912 Si avvicina il momento più cozy dell’anno: il Natale. Un invito al calore, all’intimità, all’introspezione in cui i ritmi rallentano e il tempo si dilata.

Sarà un Natale diverso dal solito, pieno di promesse per il futuro e con tante incognite, ma c’è una cosa che dovremmo tenerci stretta: la voglia di vivere del tempo di qualità e di riposo, dopo un anno così stressante. Ecco allora che la casa acquista ancora più importanza e se ami l’idea di decorarla per le festività, potrebbe esserti utile qualche suggerimento organizzativo. 

Il primo passo è sempre il decluttering

La prima cosa da fare è eliminare il superfluo, iniziando con un inventario di tutto ciò che hai già. Recupera da ripostiglio, garage, cantina e soffitta tutti gli scatoloni con le decorazioni degli anni precedenti e prenditi qualche minuto per esaminare tutto. Ora separa per categorie: in una scatola metti tutte le palline, in un’altra tutte le luci, in una terza tutti i festoni e così via. Poi, per ogni categoria crea dei sottogruppi: per esempio dividi le palline per l’albero a seconda del colore e separa le luci da esterni da quelle da interni. Mentre lo fai, verifica che tutto sia funzionante e in buono stato, altrimenti butta via senza remore (ricordati di verificare le disposizioni per la raccolta differenziata del tuo comune).

Se dovessi trovare delle decorazioni ancora utilizzabili ma che non rispecchiano più i tuoi gusti o non ti danno gioia, mettili in uno scatolone che posizionerai davanti alla porta d’ingresso: questo ti impedirà di rimetterli via occupando spazio inutilmente e ti invoglierà a donarli al più presto a qualcuno che possa apprezzarli.

Identifica lo stile

Osserva bene la zona della tua casa che vuoi decorare: qual è lo stile (moderno, rustico, industriale, vintage…)? Quali sono i colori dominanti (pareti, pavimenti, mobili)? Le decorazioni che utilizzerai dovranno interagire bene con l’ambiente, sceglile con cura e cerca di non mischiare troppi colori, il risultato sarà più elegante. Le lucine, dalla luce gialla e calda, saranno il tocco finale per rendere l’atmosfera davvero magica.

Acquista ciò che serve, se serve

Pinterest è ispirazione pura: se sei alla ricerca di idee per allestire la tua casa per il Natale, puoi dare un’occhiata alla raccolta che ho creato per te o spaziare liberamente fra le infinite possibilità proposte.

Una volta che ti sarai fatta un’idea dell’effetto che vuoi ottenere, esamina attentamente tutte le decorazioni che hai già e decidi quali usare e dove posizionarle. Se pensi che manchi qualcosa, fai una lista accurata e acquista ciò che desideri, con consapevolezza: che sia di qualità e che ti piaccia davvero, così da poterlo utilizzare per molti anni evitando sprechi.

Albero vero o finto?

Dipende.

Adoro l’idea dell’albero vero, profumato e biodegradabile, ma non è detto che sia la scelta migliore. Per sopravvivere all’intero periodo delle feste, l’albero naturale deve essere posizionato vicino a una fonte di luce naturale e lontano da fonti di calore perché, oltre ad essere infiammabile, soffre molto le alte temperature. In realtà, anche solo i 20 gradi normalmente presenti in inverno nelle nostre case potrebbero farlo deperire.

Se sono presenti le radici, una volta passato il periodo natalizio l’albero potrà essere ripiantato in giardino o riconsegnato al vivaio (prima dell’acquisto assicurati che questa opzione sia praticabile), altrimenti dovrà essere portato negli appositi centri di raccolta.

L’albero finto è una scelta meno poetica, ma più pratica. L’importante è che sia di qualità: pur essendo di plastica, l’effetto sarà molto simile a quello vero e durerà per anni, ammortizzandone il costo e riducendone l’impatto ambientale. Finite le feste, conservalo in uno scatolone o avvolto da un sacco di plastica, in modo da non accumulare polvere.

Se vuoi approfondire il tema, ho trovato questo bell’articolo su Ohga!, oppure potresti scegliere una soluzione alternativa: qui trovi una raccolta di alberi molto creativi che potrebbe ispirarti.

Regali che fanno la differenza

Ho pensato di darti qualche idea per quanto riguarda i regali. Si tratta di prodotti artigianali ed etici di realtà che a mio parere meritano di essere valorizzate.

Candelily: la paraffina è un derivato del petrolio e rilascia sostanze tossiche nocive per la nostra salute e per l’ambiente. Il modo migliore per creare la giusta atmosfera nella nostra casa è scegliere candele a base vegetale: Ester le realizza utilizzando cera di soia biologica, stoppini in cotone o legno, oli essenziali e fragranze naturali.

Beeopak: Clarien e i suoi collaboratori producono una pellicola alimentare ecologica in tessuto di cotone biologico imbevuto di una miscela naturale a base di cera d’api biologica. Con il solo calore delle mani l’involucro prende la forma dell’alimento o del contenitore che avvolge, sostituendo così la pellicola in plastica. È lavabile e riutilizzabile per circa un anno.

Paperboxes: si tratta di quadretti personalizzati di carta intagliata, realizzati con la tecnica della sovrapposizione a livelli. Perfetti come regalo per bambini, future mamme o neogenitori, sono prodotti con materie prime ecologiche, senza uso di colle o adesivi e montati a mano.

CreazioniZuri: Manuela e Chiara producono orecchini, bracciali, collane e spille fatti a mano e realizzati con carta riciclata, cartone e cartapaglia. Originali, ecologici e divertenti.

Aspetta e vedrai: Sara ed Elia realizzano gioielli fatti a mano, utilizzando pezzi di ceramiche provenienti dal recupero di vecchi piatti decorati rotti o sbeccati racchiusi in una montatura in lega di rame, stagno e argento. Perfetti per le amanti del vintage.

Negozio Leggero: sappiamo bene quanto la plastica sia dannosa per l’ambiente e ben poco riciclabile. Negozio Leggero vende prodotti sfusi, con vuoto a rendere o in confezione ecosostenibile: alimenti e bevande, prodotti per l’igiene personale, detersivi, libri, cosmetica… c’è solo l’imbarazzo della scelta.

Altromercato: alimenti, accessori per la casa, abbigliamento e cosmesi del Commercio Equo e Solidale, prodotti da artigiani e contadini il cui lavoro viene rispettato ed equamente retribuito.  Particolare attenzione all’ambiente e alla sostenibilità sia per quanto riguarda prodotti ed imballaggi che per quanto riguarda i trasporti.

E poi ci sono i miei shop solidali del cuore: quelli di Emergency e di Greenpeace.

Potresti anche regalare (o regalarti!) un’esperienza, come un corso online (qui ne trovi di molto originali), oppure una mia consulenza di organizzazione degli spazi. Prima però sonda il terreno per assicurarti che il regalo risulti gradito a chi lo riceverà, perché l’organizzazione non può essere imposta, ma può essere una soluzione per chi sente il bisogno di leggerezza e di chiarezza mentale. Io emetterò un buono regalo con scadenza a sei mesi, in seguito con il destinatario decideremo se lavorare in presenza (con tutte le precauzioni e dispositivi di sicurezza anti-Covid) oppure online, su Skype o Zoom. Scrivimi qui, così ti spiego meglio come funziona.

Spero di esserti stata utile e di averti trasmesso un po’ del mio entusiasmo per questo periodo di festa. Ma non è finita qui, perché sto preparando per te altri suggerimenti che ti racconterò nel prossimo articolo.

Nel frattempo, per accompagnarti verso la magica atmosfera del Natale ho creato una playlist a tema. Puoi ascoltarla mentre decori la tua casa pregustando il momento in cui, soddisfatta, ti accoccolerai sul divano, con una tazza di cioccolata fumante fra le mani, e ti riempirai gli occhi della meraviglia che avrai creato.

 

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Organizzare le emozioni in tempo di pandemia https://www.milenaguidotti.it/organizzare-le-emozioni-in-tempo-di-pandemia/ https://www.milenaguidotti.it/organizzare-le-emozioni-in-tempo-di-pandemia/#respond Wed, 04 Nov 2020 12:00:56 +0000 https://www.milenaguidotti.it/?p=873 Stiamo vivendo un momento particolare e siamo tutti un po’ preoccupati. Non sappiamo quando finirà e questo ci destabilizza.

Il nuovo lockdown, più o meno restrittivo a seconda della zona in cui viviamo, non ci ha colti di sorpresa, ma di certo ci ha trovati stanchi: stanchi di affrontare incertezze, solitudine e paure, fondate o meno che siano.

In un momento così delicato, l’organizzazione può venirci in aiuto: possiamo organizzare anche emozioni e sentimenti.

Organizzare le emozioni, si può?

Esattamente come faremmo per organizzare uno spazio di casa, anche per le emozioni vale la regola principe: riconoscere ed eliminare il superfluo.

Mi spiego.

Tutto ciò che proviamo in questo periodo così difficile è lecito, persino giusto: reprimere le proprie emozioni o soffocare le paure non avrebbe senso e potrebbe addirittura essere controproducente. Fingerci sereni e positivi quando dentro abbiamo uno tsunami emotivo non è la soluzione. Diamoci quindi il permesso di esprimere la nostra ansia e di fare un pianto liberatorio, quando serve.

Allo stesso tempo però, cerchiamo di dare a queste emozioni il giusto peso. Togliamo il superfluo, il sovraccarico. Alleggeriamoci. Non tutte le paure sono indispensabili, non tutte le incertezze lo sono davvero.

Tanto per cominciare, ricordiamoci una cosa apparentemente banale: finirà. Non avere una data esatta su cui fare affidamento manda il tilt il cervello, che per sua natura desidera certezze e punti fermi. Ma non siamo condannati ad una pandemia eterna, né ad un lockdown a vita.

Per come la vedo io, in questo momento possiamo solo aiutarci l’un l’altro per quanto possibile ed essere costruttivi.

Onora lo spazio fra non più e non ancora – Nency Levin

È un momento di sospensione, di pausa. Se abbiamo l’enorme fortuna di essere in salute, dovremmo essere grati all’Universo e ringraziarlo continuando a prenderci cura di noi. Tanto lo sappiamo: non possiamo controllare tutto. Tanto vale lasciarci un po’ andare e onorare questo spazio sospeso, trasformandolo in creatività e dedicandoci al nostro ben-essere.

Come se avessimo di fronte una bilancia, proviamo a non sovraccaricare il piatto delle preoccupazioni equilibrandolo con attività piacevoli, riposo e progetti belli per il futuro.

Tempo di qualità e attenzione al momento presente

Per quanto sia giusto e doveroso tenerci informati, guardare telegiornali o leggere notizie ogni momento non farà altro che aumentare l’ansia. Anche perché diciamocelo: là fuori è un caos di informazioni che cambiano di continuo e non è sempre facile distinguere cosa è affidabile da cosa non lo è. Piuttosto, ritagliamoci un piccolo spazio ogni giorno dedicato unicamente all’informazione, poi basta. Chiuso. Niente aggiornamenti continui, meno (molto meno!) tempo sui social e più tempo per noi.

Coltiviamo la leggerezza, “che leggerezza non è superficialità, ma planare sulle cose dall’alto, non avere macigni sul cuore”.

Prendiamo l’abitudine di respirare per davvero, oltre la normale funzione di sopravvivenza. Respiri lenti e profondi, di quelli che portano ossigeno al cervello e calore al cuore. Restiamo qui, adesso, nel momento presente.

Cosa può farci stare bene in questo momento?

Sai come la penso: la casa è la manifestazione visibile della nostra personalità, del nostro stato d’animo, del nostro mondo interiore. È uno spazio intimo ed inviolabile che dovrebbe rappresentarci il più possibile, essere in sintonia con ciò che siamo e con il modo in cui vogliamo sentirci. E se, soprattutto ora che ci passiamo più tempo del solito, percepiamo un certo fastidio e non la troviamo funzionale, potremmo pensare di metterci mano.

Puoi quindi usare questo tempo fluido per ripensare gli spazi, prendere consapevolezza di cosa vorresti migliorare, capire bene cosa ti servirà per farlo, prendere misure, cercare ispirazioni online (Pinterest è un’inesauribile fonte di idee).

Se hai dei figli, coinvolgi anche loro! Sarà divertente e interiorizzeranno abilità organizzative utilissime per il loro futuro. Inoltre li aiuterai ad affrontare questo periodo così delicato: vederti agire in modo costruttivo sarà per loro il miglior esempio.

Fai liste. Tante liste. Ti servono nuovi accessori, contenitori, barattoli? Quanti? Di che misura? Fai una “lista shopping” e segnati tutto nei dettagli. Devi ricordarti di chiamare l’idraulico, l’imbianchino, di far pulire la caldaia? Fai una “lista manutenzioni”.

Scrivere ti servirà a non dimenticare nulla, ma anche (soprattutto!) ad alleggerire la mente. Potrai acquistare ciò che ti serve online o tenere la tua lista pronta per quando potrai fare acquisti di persona nei tuoi negozi preferiti: eviterai di perdere tempo quando la vita riprenderà con meno limiti e avrai mille cose da fare.

Quindi rifletti, pianifica, prendi appunti, organizza: ricorda che proprio la confusione, della casa e della mente, è una delle cause di malumore e tristezza.

Se non sai come fare, puoi contattarmi qui. Se ancora non mi conosci bene e vuoi prima sapere qualcosa in più su di me, ti consiglio di iniziare da qui.

E poi riposa. Tanto.

Coccolati.

Un bagno rilassante, un tè caldo, una telefonata a una persona cara. Una ricetta che sa di autunno, il libro che ti aspetta pazientemente da mesi. Le fusa del gatto e le candele al profumo di vaniglia. La pizza sul divano e la tua serie tv preferita. Le videochiamate di gruppo con gli amici.

Riprendi quel lavoro a maglia, o impara a farlo. Iscriviti a un corso online di fotografia, di yoga, di chitarra.

Medita, fai un puzzle, guarda un TedTalk. Fatti ispirare. Progetta i viaggi che vorrai fare in futuro e fatti consegnare dei fiori freschi.

Possiamo scegliere: possiamo restare invischiati nella nebbia di questo periodo incerto e sospeso, preoccupandoci per il futuro e chiedendoci quando tutto questo finirà, oppure comprendere che è normale sentirsi spaesati e avere momenti di sconforto, ma che è possibile usare questo tempo per occuparci di noi.

Non sprecare questa occasione.

 

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I benefici dell’organizzazione personale https://www.milenaguidotti.it/i-benefici-dellorganizzazione-personale/ https://www.milenaguidotti.it/i-benefici-dellorganizzazione-personale/#respond Sun, 18 Oct 2020 07:00:49 +0000 https://www.milenaguidotti.it/?p=856 Non sono nata organizzata: c’è stato un tempo in cui il solo vedere un’agenda mi dava i brividi. Calendari, neanche a parlarne. To-do list? Questa sconosciuta. Per ricordare gli impegni mi arrangiavo con post-it incollati qua e là, affidandomi per il resto ad una memoria piuttosto labile.

Poi le cose da fare sono aumentate, le responsabilità anche, il caos pure.

Avevo un certo intuito per l’organizzazione e questo mi ha permesso di non soccombere. Era un bel vantaggio, certo, ma non era sufficiente. Volevo assolutamente migliorare, cambiando prospettiva: dovevo partire dalla fine, comprendere cosa volevo ottenere e poi, a ritroso, capire come arrivarci.

Ci ho messo un po’, soprattutto perché in me c’era una certa resistenza: come succede a molti, percepivo l’organizzazione come qualcosa di estremamente rigido, schematico e complicato da mantenere che mi avrebbe tolto creatività e libertà d’azione.

Poi ho capito che è esattamente il contrario.

Ho pensato quindi di condividere con te una lista dei principali benefici che l’organizzazione personale può portare nella tua vita. Prova a visualizzarli, mettendoli in pratica con la bacchetta magica dell’immaginazione: sono sicura che comprenderai perché tengo tanto a questo argomento.

I benefici dell’organizzazione personale

  • La mente è più leggera: se usi agenda, calendario e to-do list per tenere traccia di ciò che devi fare, la mente si svuota e tu sei più serena.
  • Più spazio a disposizione: quando riorganizzi gli ambienti eliminando ciò che non ti serve o non ti piace più, liberi spazio fisico (e mentale!) per ciò che ti fa stare bene.
  • Trovi subito ciò che cerchi: quando c’è un posto giusto per ogni cosa, sai immediatamente dove trovarla.
  • Facilità di gestione della casa: con una buona pianificazione degli spazi, dei pasti, delle pulizie e delle manutenzioni, gestire la casa diventa più facile, veloce e piacevole.
  • Vivi in una casa accogliente: bella da vivere e accogliente per te, la tua famiglia e i tuoi ospiti, la casa torna ad essere uno spazio prezioso per la tua anima.
  • Non sprechi cibo: una cucina e una gestione dei pasti ben organizzate permettono di sapere sempre cos’hai a disposizione, come conservare correttamente gli alimenti e quali sono quelli in scadenza da utilizzare a breve.
  • Risparmi denaro: se eviti di comprare cose che hai già, ma che non ricordi di avere o che non trovi più a causa della confusione, le spese diminuiscono.
  • Un buon esempio per i più piccoli: le competenze organizzative acquisite da bambini e ragazzi saranno molto utili da adulti in ogni ambito della loro vita, sia privata che lavorativa.
  • Meno incomprensioni in famiglia: quando gli spazi, le mansioni e gli impegni di tutti sono ben organizzati, i contrasti fra i vari membri della famiglia diminuiscono sensibilmente.
  • Non dimentichi nulla: utilizzando gli strumenti organizzativi più giusti per te, cartacei o digitali che siano, non ti sovraccarichi di cose da tenere a mente, non le dimentichi e rispetti gli impegni senza andare in ansia.
  • Sei puntuale: hai più consapevolezza del tempo necessario per fare le cose, per prepararti la mattina, per arrivare ad un appuntamento. Oltre ad evitarti stress, questo è segno di rispetto, per te stessa e per gli altri.
  • Meno procrastinazione, meno stress: tutto viene portato a termine più facilmente e il pensiero delle cose lasciate in sospeso non ti perseguita più.
  • Chiarezza mentale di giorno e buon riposo di notte: con una buona organizzazione di spazi e di tempi si vive meglio e si dorme bene.
  • Gestisci meglio gli imprevisti: ça va sans dire, l’imprevisto è dietro l’angolo e non è sempre possibile trovare la soluzione perfetta, ma per la persona organizzata gestirlo sarà più semplice.
  • Acquisisci maggiore autostima: quando si è ben organizzati e lo stile di vita migliora, si è più soddisfatti e sicuri di sé.
  • Hai più tempo per te e per ciò che ti piace fare: se non sprechi tempo a causa della disorganizzazione, ne hai di più da impiegare in modo piacevole: per le tue passioni, per la tua famiglia, per i tuoi amici.
  • Più energia e vitalità: quando la tua casa e la qualità del tuo tempo ti soddisfano, lo stress diminuisce, la frustrazione sparisce, le energie mentali e fisiche aumentano.
  • Sei più creativa: se la mente è più leggera, la creatività fluisce liberamente.
  • Maggiore focus e produttività: se non sei distratta dal pensiero di ciò che dovrai fare “dopo”, sei più focalizzata sul momento presente e su quello che stai facendo.
  • Più introspezione: se non sei preda del continuo rumore di fondo dato dallo stress, puoi ascoltare più facilmente la tua voce interiore, diventi più intuitiva e ti senti in armonia con te stessa.

E tu?

Avevi mai pensato a questi benefici? Ne conosci o ne hai sperimentati altri?

Di certo ci sono molti modi per diventare persone organizzate e iniziare a vivere meglio, e ognuno sceglie la sua strada. Se vuoi che ti aiuti a trovare la tua, scrivimi qui.

Non vedo l’ora di conoscerti.

 

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