cambiamento – Milena Guidotti https://www.milenaguidotti.it Professional Organizer Tue, 04 Jan 2022 16:26:21 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.2.5 Döstädning: l’arte svedese di sistemare le proprie cose https://www.milenaguidotti.it/dostadning-larte-svedese-di-sistemare-le-proprie-cose/ https://www.milenaguidotti.it/dostadning-larte-svedese-di-sistemare-le-proprie-cose/#respond Sat, 04 Sep 2021 17:45:04 +0000 https://www.milenaguidotti.it/?p=1085 Un caso editoriale mondiale, un testo tradotto in 27 paesi. Un libro il cui titolo originale ci fa sobbalzare: le pulizie della morte.

L’arte svedese di mettere in ordine

“L’arte svedese di mettere in ordine” è un libro scorrevole, a tratti divertente, nel quale Margareta Magnusson, arzilla designer di Göteborg “fra gli ottanta e i cento anni”, rompe un tabù e ci dice senza mezze misure che organizzare le nostre cose prima del fatidico evento sarà un sollievo enorme per chi dovrà occuparsene quando noi non ci saremo più.

Ho voluto confrontare il titolo originale con le relative traduzioni in inglese e in italiano:

  • Döstädning: ingen sorglig historia (pulizie della morte, nessuna storia triste).
  • The gentle art of swedish death cleaning (la nobile arte delle pulizie della morte svedesi).
  • L’arte svedese di mettere in ordine, sistemare la propria vita per alleggerire quella degli altri.

Hai notato che nella traduzione italiana la parola “morte” non è menzionata? Non mi stupisce: la nostra cultura non ci prepara ad affrontare il lutto; la morte è una questione di cui nessuno vuole parlare e alla quale nessuno vuole pensare. Immagino quindi che la scelta editoriale della traduzione, a livello di strategia di marketing, abbia senso.

Ma l’autrice ci fa capire due cose: uno, che alleggerire la propria casa, conservando solo ciò che è utile e ciò che piace davvero è un atto d’amore verso sé stessi e verso gli altri (“lasciate che vi aiuti a far sì che i vostri cari serbino di voi un ricordo affettuoso, e non angosciante”); due, che possiamo sistemare le nostre cose in qualsiasi momento e proseguire la nostra vita con più leggerezza.

Mettere in ordine la tua casa, se puoi farlo, è una delle attività più confortanti che ci siano, e ha benefici incalcolabili – Leonard Cohen

La Magnusson racconta al lettore le sue esperienze personali. Alla morte della madre aveva dovuto sgombrare la grande casa dei genitori e aiutare il padre a trasferirsi altrove; successivamente si era occupata di quella della suocera; infine, la prova più difficile di tutte quando rimase vedova dell’amatissimo marito.

Oltre al dolore della perdita, ha dovuto affrontare la fatica di sistemare tutta la loro roba e traslocare in una casa più piccola. Si rendeva conto che, ora che il marito non c’era più e i figli abitavano altrove, restare da sola in una casa grande, con un giardino da curare e enormi spazi da pulire non aveva senso. Stava iniziando una nuova vita e per questo le serviva un posto più intimo, con meno ricordi e più facile da gestire.

Un po’ per volta aveva fatto un inventario, prendendo nota di cosa fare di ogni oggetto. Se decideva di non portarlo con sé nella nuova casa, scriveva delle istruzioni tipo “vendere”, “per la zia Ellen” o “dare in beneficienza”. Ricordando i commenti dei figli a proposito di oggetti che amavano particolarmente, li conservò per loro.

Riflettendo su ciò che aveva dovuto passare in quei momenti, decise di sistemare anche le sue cose, semplificando così la vita ai suoi cinque figli (“non importa quanto vi amino, non lasciate loro questo fardello”). Conservò solo ciò a cui dava valore, vendendo o donando il resto.

Suggerimenti pratici e consigli di buon senso

Il libro dà delle preziose indicazioni su come procedere, suggerendo di iniziare dalle categorie più semplici, di solito i vestiti e i libri (“una categoria è facile quando è ampia e non ha troppe associazioni affettive. È molto importante iniziare da qualcosa di facile, non voglio che vi arrendiate subito”). Consiglia anche di raccontare agli altri ciò che si sta facendo: forse gli amici si offriranno di aiutarci e prenderanno qualcosa che noi stiamo scartando.

L’autrice raccomanda di preparare delle istruzioni scritte che indichino cosa fare in futuro di ciò che si è scelto di tenere; possiamo anche inserire una nota dentro una scatola per spiegare cosa vorremmo fosse fatto del suo contenuto.

Fotografie, lettere e ricordi sono categorie da affrontare per ultime, visto che si tratta di oggetti ad alto carico emotivo. Mentre si sistema, si rievocano storie e ricordi. È sempre una fase delicata che come professional organizer conosco bene. Spesso i clienti si lasciano andare a piccole confidenze, si crea una connessione che non riesco a spiegare, a parole. È un momento magico, ma impegnativo. Affrontare queste categorie quando le altre sono già state sistemate sarà più facile.

Come affrontare l’argomento

Quando un nostro caro muore, è difficile mettere mano alle sue cose. Soffriamo per la perdita e ci sentiamo sopraffatti dalle decisioni da prendere: cosa fare degli oggetti che gli appartenevano? E dei documenti? Ci sono scadenze per pagamenti, volture o altre questioni burocratiche? In mancanza di un testamento, come capire quali erano le sue volontà? Come evitare le liti fra gli eredi?

Quando ho parlato nelle stories sui miei profili Instagram e Facebook dell’intenzione di scrivere questo articolo, chiedendo se il tema fosse di interesse, mi sono arrivati molti messaggi: “ricordo la fatica che hanno fatto mia mamma e mia zia a liberare la casa di nonna”, “mia mamma aveva conservato di tutto, ci abbiamo messo anni, a nessuno di noi andava di affrontare la cosa e continuavamo a rimandare”, “se solo ci avessimo pensato prima”.

Si può prevenire tutto questo?

Nel caso in cui sia l’erede a voler affrontare l’argomento, per esempio con i propri genitori, la Magnusson suggerisce di porre loro qualche domanda in modo delicato: “la vita per voi non sarebbe meno stancante se ci liberassimo di un po’ delle cose che avete raccolto negli anni?” o “c’è qualcosa che possiamo fare insieme, poco per volta, di modo che in seguito non ci saranno troppe cose di cui occuparsi?” Si potrebbe anche accennare che loro hanno oggetti che vi piacerebbe avere, forse è possibile averli adesso.

Alleggerire la nostra vita e quella degli altri è possibile. “Nessuna storia triste”.

 

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Come fare spazio in casa e nella vita https://www.milenaguidotti.it/come-fare-spazio-in-casa-e-nella-vita/ https://www.milenaguidotti.it/come-fare-spazio-in-casa-e-nella-vita/#comments Sun, 04 Jul 2021 09:11:10 +0000 https://www.milenaguidotti.it/?p=1071 Da ragazzina c’è stato un momento in cui volevo diventare arredatrice. Era il periodo in cui io e mia mamma giravamo per negozi cercando nuovi mobili per la mia camera da letto, che da stanza di bambina diventava rifugio di adolescente, con tanto di libreria, scrivania per i compiti e poster dei cantanti alle pareti. Ero rimasta affascinata da chi, con mano delicata e tratti veloci di matita (eh sì, erano gli anni ’80 e i progetti si immaginavano ancora su carta), aveva realizzato in un attimo il disegno di una stanza così diversa da prima, così “da grande” e tutta mia.

Con il tempo presi altre strade, ma ricordo quel momento come il primo in cui il mio interesse per gli ambienti della casa si sia manifestato. Molti anni dopo decoravo mobili, poi sono diventata Professional Organizer.

La casa come luogo dell’anima

È chiaro che c’è un filo conduttore che mi ha portato a sviluppare, seppure in modi diversi, il mio naturale interesse per la casa, per i suoi spazi e per i suoi significati. Casa come luogo intimo e personale, come potenziale fonte di benessere dell’anima.

Non mi ha sorpreso, quindi, l’aver divorato con grande interesse il libro di Karen Kingston “Clear your clutter with Feng Shui”. Si tratta di un testo pubblicato in Italia per la prima volta nel 1999 come “Libera la tua mente con il Feng Shui” e che per qualche motivo ad ogni riedizione ha cambiato titolo (“Via la polvere dalla casa e dalla mente” e “Feng Shui e Space Clearing, l’arte di fare spazio nella casa e nella vita”).

Ma facciamo un passo indietro: chi è Karen Kingston? E cosa significa Space Clearing?

Nata in Gran Bretagna, la Kingston ha vissuto per 20 anni a Bali, portando poi in occidente tutto il suo sapere sul Feng Shui e coniando l’espressione Space Clearing, che lei stessa definisce “l’arte di purificare e rivitalizzare le energie stagnanti presenti negli edifici”.

Lo Space Clearing è uno dei metodi più efficaci che il Feng Shui propone per aumentare il flusso di energia vitale in casa e sul luogo di lavoro; è un rito di 21 tappe attraverso il quale vengono liberate le energie bloccate all’interno delle stanze, sbloccando di fatto anche la vita di chi le abita.

Fra le cause principali di questi blocchi ci sono lo sporco e il clutter, termine inglese che indica l’accumulo, le cianfrusaglie, il superfluo e tutto ciò che ingombra. È di questo che la Kingston si occupa nel libro, suggerendo di dare un nuovo impulso alla nostra vita iniziando proprio dalla casa e dal decluttering.

È qualcosa di molto pratico che smuove e sblocca qualcosa di invisibile ai nostri occhi. Il principio di fondo è che mentre agiamo all’esterno, avvengono trasformazioni corrispondenti dentro di noi.

Tutto ciò che è inutile, che non ci piace, che fa disordine e ciò che è rimasto irrisolto o incompleto ha la conseguenza di renderci stanchi, pigri e privi di energie, offuscando la piacevolezza del vivere. Se nei nostri spazi c’è un accumulo di oggetti, pulire gli ambienti e trovare le cose diventa più faticoso: si innesca così un circolo vizioso di procrastinazione e malessere.

Anche se non sempre ne siamo consapevoli, il superfluo occupa spazio anche nella nostra mente, per cui diventa più difficile vedere e prendersi cura di ciò che conta davvero; focalizzarsi sulle cose realmente importanti diventa quasi impossibile.

Il Bagua

“Comprendere che la casa è un corpo vivente”: così Karen Kingston introduce il capitolo sul Bagua del Feng Shui. Si tratta di uno schema simbolico che suddivide gli spazi della casa in 9 sezioni a cui corrispondono i diversi ambiti della vita:

  • ricchezza, prosperità, abbondanza
  • fama, rispettabilità, chiarezza
  • relazioni sociali, amore, matrimonio
  • famiglia, anziani, comunità
  • salute, unità
  • creatività, bambini, progetti
  • conoscenza, saggezza, crescita personale
  • carriera, vita, cammino
  • amici pronti ad aiutare, compassione, viaggi

Occorre individuare le varie sezioni all’interno della propria abitazione utilizzando una planimetria o un semplice disegno, in modo da poterci lavorare in modo mirato: per esempio, se ho l’impressione che la mia creatività sia bloccata e sia difficile elaborare nuovi progetti, potrò controllare l’area della casa corrispondente e verificare cosa contiene, cosa ho accumulato in quella zona e agire di conseguenza.

La Kingston affronta nel suo libro ogni categoria di accumulo, compresi gli oggetti ingombranti e quelli da collezione, le cianfrusaglie di carta e quelle digitali, e lo fa ponendo l’attenzione su ciò che questo percorso smuoverà dentro di noi.

Ovviamente il consiglio è di eliminare il superfluo in tutta la casa, riorganizzare gli spazi in modo che siano funzionali, facili da pulire e da riordinare. Solo così possiamo portare nuova energia vitale e benessere ogni area della vita.

Ci crediamo liberi, ma siamo prigionieri di case invadenti che ci abitano e ci rendono impotenti – Franco Battiato, La polvere del branco

Cambiare punto di vista e gestire la nostra casa in modo nuovo, prendendoci cura di essa per prenderci cura di noi, è una piccola grande rivoluzione che possiamo attuare per noi stessi.

Possiamo (ma oserei dire “dobbiamo”, perché lo dobbiamo alla parte più profonda di noi che chiede solo di essere ascoltata) sviluppare una nuova mentalità che ci aiuti a rivalutare l’eccessivo attaccamento alle cose per iniziare a vivere pienamente ciò che è davvero importante per noi (cose, persone, situazioni, sensazioni, emozioni).

Si impiega molta più energia a non fare le cose che ad affrontarle. So che sembra controintuitivo, ma non lo è. Rimandare, accumulare oggetti e decisioni da prendere, evitare di fare delle scelte… nulla ruba più energia come ciò di cui non vogliamo occuparci.

Liberarsi dal superfluo, fare spazio fuori e dentro di noi, sentirci più leggeri e ricominciare a respirare a pieni polmoni è possibile.

Se vuoi che ti aiuti a farlo, contattami. Sarà una gioia per me aiutarti a rifiorire.

 

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Nuova casa, nuovo inizio: 9 consigli per un trasloco consapevole https://www.milenaguidotti.it/nuova-casa-nuovo-inizio-9-consigli-per-un-trasloco-consapevole/ https://www.milenaguidotti.it/nuova-casa-nuovo-inizio-9-consigli-per-un-trasloco-consapevole/#respond Tue, 04 May 2021 17:46:37 +0000 https://www.milenaguidotti.it/?p=1030 Il trasloco è uno degli eventi più importanti della vita, un ponte fra due diverse fasi. E per come la vedo io, un lavoro di introspezione e presa di coscienza.

Se hai letto i due articoli con cui l’anno scorso inauguravo il mio blog (Sfide, cambiamenti e opportunità e L’armonia degli spazi) sai già che casa e cambiamento sono temi che mi stanno molto a cuore.

Il cambiamento è una costante della nostra natura di esseri umani e credo sia qualcosa di speciale che va onorato, anche quando la situazione presenta delle difficoltà. La casa dovrebbe essere una nostra preziosa alleata: è il nido a cui tornare, un rifugio dal caos esterno. Casa è il luogo in cui sentirsi davvero se stessi; è accoglienza, per noi, per la nostra famiglia e per chi scegliamo di farvi entrare.

Cambiare casa, che sia per scelta o per necessità, è quindi un passo importante al quale dovremmo dedicare la giusta attenzione. Che non significa stressarsi più del dovuto.

La prima cosa da fare è… fermarsi. Respirare a fondo, lentamente. Perché il trasloco consapevole è quello ben organizzato, in cui ti prendi del tempo per capire cosa desideri davvero e di cosa hai bisogno per stare bene nella nuova casa.

Suggerimenti per un trasloco consapevole

#1 Non è mai troppo presto

Pianificare con anticipo (anche 2/3 mesi) tutti i passi necessari ti permette di farlo con calma e di avere una visione più lucida e lungimirante delle cose da fare. To-do list, calendario, agenda, evidenziatori, bacheca… scegli i supporti cartacei o digitali che preferisci e organizza per bene tutte le attività necessarie. Prendilo come un momento per te stessa, dai valore al cambiamento che stai per fare.

#2 Elimina subito ciò che non serve

Uno degli errori più frequenti è posticipare il decluttering (ovvero eliminare il superfluo) al momento del trasloco. Si pensa di poterlo fare mentre si procede all’imballo dei vari oggetti, o peggio ancora di portare via tutto e occuparsene una volta arrivati nella nuova casa.

Io sconsiglio fortemente queste due soluzioni, per vari motivi:

  • fare decluttering prima del trasloco ti permette di risparmiare tempo e denaro per spostare cose che in realtà non vuoi più
  • identificare il superfluo potrebbe essere più impegnativo di quel che immagini: ci sono spesso delle forti implicazioni emotive e possono sorgere dubbi difficili da sciogliere. E, a meno che tu non sia minimalista per natura, servono tempo, cura e attenzione.
  • una volta deciso cosa eliminare, dovrai decidere cosa farne: vendo? Regalo? Butto? A chi può servire? A chi posso donarlo?

Tutto ciò richiede tempo ed energie (fisiche e mentali), e sovrapporre questo lavoro a tutto ciò che avrai da fare nel periodo del trasloco sarebbe davvero sfiancante.

#3 Immagina

Pensa a come vorresti che fosse la tua casa dopo il trasloco: quali sono le soluzioni che vorresti mantenere? Quali nuove funzionalità vorresti introdurre? Come immagini la tua nuova vita? Cosa ti serve e cosa invece devi lasciar andare per ottenerla? 

Scegliere consapevolmente e con la giusta calma cosa portare con te ti permetterà di ripartire fin da subito con una casa più leggera; ottimizzare i nuovi spazi sarà più semplice e piacevole.

#4 Organizza gli spazi

Procurati una piantina della nuova casa, disegna i mobili che prevedi di mettere in ogni stanza, scrivi a lato gli oggetti che ti serviranno in quell’ambiente. Misure alla mano, cerca di trovare il giusto posto per ogni cosa, considerando anche eventuali nuovi acquisti.

Procedi anche ad organizzare gli spazi interni: armadi, scaffali, pensili, librerie… Scegli “cosa mettere dove”, secondo logica, funzionalità e senso estetico.

#5 Verifica

Ricorda che c’è una serie di cose che dovrai verificare: si può usare l’ascensore per trasportare i mobili? È abbastanza grande? Passeranno per le scale o si dovrà ricorrere ad un’autoscala? Il camion del trasloco può parcheggiare sotto casa? È necessario chiedere un permesso all’amministratore?

Fai tutte le verifiche del caso, sia per la casa attuale che per quella nuova.

#6 Scegli il traslocatore

Prima di scegliere la ditta che si occuperà del trasloco, fai mente locale dei servizi di cui avrai bisogno, richiedi un sopralluogo (in genere è gratuito) e preparati una lista di domande da fare.

Valuta almeno 2/3 diversi preventivi e assicurati che sia ben specificato cosa è compreso nel prezzo e cosa non lo è.

#7 Pulisci accuratamente

Prima di entrare nella nuova casa, fai una pulizia profonda degli spazi. Pulire una casa vuota è facile e veloce, e non sottovalutare l’aspetto emotivo: entrare in una casa pulita, luminosa, pronta per essere arredata e personalizzata ti mette più in contatto con essa e con le emozioni che vorrai viverci dentro.

#8 Preparati

Prepara per tempo qualche valigia per gli abiti e tutto ciò che ti servirà per imballare le tue cose: scatoloni resistenti, scotch da pacco, nastro carta, forbici, pennarelli indelebili, etichette, carta di giornale o pluriball per proteggere gli oggetti più fragili. Se vuoi optare per una scelta più ecologica, avvolgili con stracci, lenzuola o asciugamani.

#9 Sii gentile

Se andrai ad abitare in un condominio, metti un cartello bene in vista per avvisare del trasloco, indicando il giorno o i giorni esatti e scusandoti per il disagio. Una volta finito, pulisci le parti comuni che eventualmente si fossero sporcate. La tua cortesia sarà il miglior biglietto da visita per presentarti ai tuoi nuovi vicini ed instaurare un buon rapporto fin da subito.

Organizzazione è una parola magica

Organizzarsi per tempo rende tutto meno stressante e ti evita di vivere nel caos per settimane una volta stabilita nella nuova casa.

Fare tutto da soli è certamente possibile, ma a volte si ha bisogno di un occhio esterno, di una guida che ti aiuti a capire cosa fare e quando, identificare il posto giusto per ogni cosa e non dimenticare nulla. E con cui magari condividere aspettative, dubbi e timori.

Se pensi di aver bisogno di me, puoi contattarmi qui. Faremo una chiacchierata informale e capiremo come posso accompagnarti in questa fase importante e delicata.

Aiutarti a creare una casa accogliente e piacevole da vivere è la mia missione, perché è qualcosa che tutti meritiamo.

 

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I 5 dubbi più comuni sul mio lavoro https://www.milenaguidotti.it/i-5-dubbi-piu-comuni-sul-mio-lavoro/ https://www.milenaguidotti.it/i-5-dubbi-piu-comuni-sul-mio-lavoro/#respond Thu, 04 Mar 2021 18:59:00 +0000 https://www.milenaguidotti.it/?p=991 In ogni professione, specialmente quando ancora poco conosciuta, capita di ritrovarsi ad affrontare cliché e pregiudizi. La considero una fase normale e forse inevitabile dovuta a mille ragioni diverse.

Una comunicazione confusa sul web, programmi televisivi che tendono a stravolgere la realtà, libri di successo che creano modelli e riferimenti nell’immaginario collettivo: sono molte le motivazioni di credenze errate o quantomeno distorte in merito al professional organizer.

Quelle che seguono sono alcune delle più comuni domande o osservazioni di clienti (acquisiti o potenziali) che giustamente desiderano saperne di più, per capire meglio a cosa andranno incontro quando lavoreremo insieme.

#1 Ma mi butti via tutto?

Assolutamente no. Ogni professional organizer che si occupa di organizzazione degli spazi ti proporrà di iniziare dal decluttering, cioè eliminare il superfluo. Sarà il primo passo di un percorso di alleggerimento e riorganizzazione funzionale della casa, ma cosa e quanto eliminare sarà sempre una tua decisione.

Il mio compito è quello di darti delle linee guida, di insegnarti a comprendere se ha senso che un determinato oggetto faccia ancora parte della tua vita oppure no e di sostenerti per poter fare tu una scelta consapevole.

#2 Fai il lavoro di Marie Kondo?

Marie Kondo è una consulente di riordino (se te lo stai chiedendo: sì, c’è molta differenza con il professional organizer, che è un consulente di organizzazione personale e ha competenze più vaste) e ha ideato il metodo KonMari. Il suo enorme successo ha avuto inizio con l’uscita del suo primo libro Il magico potere del riordino, diventato un bestseller internazionale. In seguito sono arrivati il canale YouTube, i seminari in giro per il mondo, un secondo libro, la serie Netflix e il merchandising.

Personalmente applico solo in parte il suo metodo, che (non me ne vogliano i suoi fan) trovo un po’ rigido. Lei però mi sta molto simpatica e adoro il suo motto “it’s about choosing joy”: si tratta di scegliere la gioia, che nello specifico significa tenere con noi ciò che ci piace, ci fa stare bene e ha una buona energia.

#3 Voglio una casa instagrammabile

Instagram e Pinterest sono due canali molto utilizzati per trovare ispirazioni. Se cerchi spunti per arredare, decorare, avere nuove idee per i tuoi progetti, sono i social giusti. Li trovo fantastici, se utilizzati come strumenti utili a darci delle indicazioni; quando invece diventano modelli di perfezionismo da copiare, resto perplessa.

Se è vero che spesso, durante le mie consulenze, mostro fotografie tratte da questi due social per chiarire un concetto, capire meglio cosa piace al cliente o fornire un’ispirazione, è altrettanto vero che ognuno dovrebbe scegliere cosa è buono per sé, adattando quell’ispirazione ai propri spazi, gusti, budget, stile di vita.

Il concetto di “instagrammabile”, inteso come esteticamente impeccabile, rischia di creare troppe aspettative, se non addirittura ansia, ed è difficile da mantenere nel tempo. Una casa organizzata è anche bella, ma lascerei il concetto di perfezione alle riviste patinate: la casa va vissuta, non è un museo.

#4 Ordine e organizzazione limitano la creatività

Secondo me è proprio il contrario, ma vorrei chiarire subito una cosa: chi vive bene nel suo disordine e nella sua disorganizzazione deve poter continuare a farlo. Nessuno deve sentirsi forzato a cambiare se non ne sente il bisogno.

Quando però ci si accorge che un sovraccarico (di oggetti, di impegni, di stress) ci sta costringendo a vivere una vita troppo piena e pesante o quando non si riesce più a distinguere le priorità e a riposare adeguatamente, ecco che il professional organizer può aiutare.

Man mano che si avvicina all’obiettivo il cliente si sente più in pace, sollevato e fiducioso. È proprio quando tutto ha recuperato un senso e la mente è più leggera che le energie e la creatività fluiscono liberamente.

#5 Mi starai giudicando

Capita spesso che i clienti, soprattutto in fase di sopralluogo, esordiscano con “sono proprio un disastro”, “che vergogna farti vedere questo disordine”, “che imbarazzo, chissà cosa penserai”. E’ normale che possano sentirsi a disagio, anche se non ce ne sarebbe proprio motivo.

Il giudizio è una cosa che mi appartiene poco per natura. Ho scelto questa professione per aiutare le persone a risolvere una situazione personale e serve molta empatia per farlo bene. Non c’è giudizio, quindi, ma comprensione. E ammirazione, perché nel momento in cui hanno deciso di contattarmi hanno preso una decisone non sempre facile: occuparsi di sé.

Welcome!

Quando entro nelle case dei miei clienti, loro danno il benvenuto a me, ma in qualche modo anche io lo do a loro: un benvenuto caloroso nel meraviglioso mondo del professional organizing. Senza preconcetti, senza giudizio e con tanta voglia di vederli sorridere soddisfatti, alla fine del percorso.

Anche tu avevi le stesse perplessità? Questo articolo è stato utile a chiarire i tuoi dubbi? O forse ne hai altri? Scrivimelo nei commenti!

 

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Less is more: la semplicità come stile di vita https://www.milenaguidotti.it/less-is-more-la-semplicita-come-stile-di-vita/ https://www.milenaguidotti.it/less-is-more-la-semplicita-come-stile-di-vita/#comments Thu, 04 Feb 2021 17:00:20 +0000 https://www.milenaguidotti.it/?p=973 Dal design alla grafica, dall’architettura alla cucina, dall’arredamento alla scrittura: la regola del Less is more è applicata in tantissimi contesti diversi.

L’espressione viene attribuita da molti all’architetto e designer tedesco Ludwig Mies van der Rohe, da qualcun altro all’architetto per cui van der Rohe lavorò, Peter Behrens, per altri risale addirittura al 1800. Qualunque sia la fonte più corretta, Less is more (letteralmente “meno è di più”) è un esplicito richiamo alla semplicità, all’essenzialità, alla leggerezza.

Una scelta di vita

In questo articolo ti ho parlato di Ryan e Joshua, The Minimalists, e di come abbiano provato sulla loro pelle cosa significa passare da una vita piena di roba inutile ad una più semplice e consapevole in cui ogni cosa è valorizzata.

Iniziando dagli oggetti presenti nelle loro case, un po’ alla volta hanno ribaltato il loro stile di vita, perché eliminare fisicamente qualcosa (soprammobili, vestiti, utensili) può essere il primo passo di un processo più ampio.

Vediamo qualche esempio:

  • Meno oggetti, più spazio e tempo: avere meno oggetti significa impiegare meno tempo per pulizia e manutenzione. Lasciar andare ciò che è di troppo, con particolare attenzione al riuso e al riciclo, permette di avere più spazio libero e mente più leggera. Di solito, dopo aver fatto decluttering, ci sentiamo talmente bene che ci chiediamo perché non l’abbiamo fatto prima.
  • Meno utensili, più funzionalità: se possiedi cinque apribottiglie è probabile che non ne troverai nemmeno uno, al momento del bisogno; saranno in mezzo a mille altri attrezzi per la cucina e risulteranno praticamente invisibili.
  • Meno quantità, più qualità: ti è mai capitato di comprare l’ennesimo paio di jeans perché non ricordavi di averne altri tre simili? Ordine e organizzazione ti permettono di valorizzare ciò che hai già e di fare acquisti più consapevoli: metti attenzione alla qualità del tessuto, al paese d’origine, alla facilità di lavaggio e a tutti quei criteri personali che per te caratterizzano un buon acquisto. Tieni presente che cambiando abbinamenti e accessori ti sembrerà di avere molti più capi di quanti ne stai usando realmente.
  • Meno spese inutili, più soldi: se ricordi di avere una cosa, sai esattamente dove trovarla, ti piace ed è in ottime condizioni non la ricompri, giusto? In questo modo eviti di sprecare denaro che potrai utilizzare per bisogni reali e attività piacevoli.
  • Meno distrazioni, più focus: uh, questa è difficile! Per fortuna ci sono metodi e accorgimenti che ti possono aiutare. Puoi disattivare le notifiche dei social e togliere la suoneria del cellulare quando fai cose che richiedono la tua massima attenzione o quando prendi del tempo per te. Puoi stabilire con la tua famiglia un calendario delle attività che preveda spazi di condivisione e momenti in cui è vietato disturbarti, a meno che stia andando a fuoco la casa. Puoi lavorare per blocchi di tempo prestabiliti alternando lavoro e pause rigeneranti, premiandoti con piccole ricompense quando raggiungi un obiettivo.
  • Meno impegni, più tempo per te: a volte ci sovraccarichiamo di impegni perché non sappiamo dire di no, ma questo non fa altro che aumentare lo stress e togliere qualità ed efficacia a ciò che vogliamo o dobbiamo fare davvero: ne vale la pena? Oppure l’agenda è piena semplicemente perché non abbiamo chiare le nostre priorità e pretendiamo di fare tutto. Forse è necessaria un po’ di selezione. E poi ricorda che c’è sempre la parola magica: delega! Non sempre è possibile, ma a volte è solo la nostra mania di controllo a non permetterci di delegare ad altri qualche faccenda.
  • Meno social, più relazioni: i social possono essere utili, informarci, divertirci, ma il rischio di diventarne dipendenti è davvero molto alto (e il documentario The Social Dilemma lo spiega benissimo). Esistono delle applicazioni che permettono di monitorare quanto tempo passiamo sui social e di solito siamo increduli, davanti al risultato: esserne consapevoli è un buon punto di partenza per diminuirne l’utilizzo e valorizzare maggiormente le relazioni umane.
  • Meno chiacchiere, più ascolto: spesso pensiamo di dover parlare per forza o di dover dare consigli anche quando non richiesti. Parlare meno e mettersi in ascolto dell’altro è un dono prezioso, sia per chi lo fa che per chi lo riceve.
  • Meno stress, più qualità della vita: se le giornate sono meno faticose e dispersive, la soddisfazione e l’efficacia di ciò che facciamo aumenta; il tempo dedicato al relax è più rigenerante e la qualità del sonno migliora sensibilmente.

Adottare una filosofia più minimalista, scegliendo con cura cosa (e chi) vogliamo o non vogliamo nella nostra vita, all’inizio potrebbe non essere facile. Considera però che uno degli effetti più profondi dell’organizzazione personale è che si acquisiscono autostima e fiducia in sé stessi, dando il via ad un circolo virtuoso.

Quanto è “meno”?

Meno cose, meno distrazioni, meno impegni. Ma cosa significa? Quanto è “meno”?

Non c’è una formula uguale per tutti: è solo osservandosi e sperimentando che ognuno trova il proprio punto di equilibrio. Perché Less is more è essenzialità, ma deve corrispondere alla misura che tu dai all’essenziale. Togli tutto ciò che non ti serve o che ti provoca sensazioni fastidiose e vai dritta al punto: conserva e valorizza ciò che è utile, ti piace e fa bene agli occhi, al cuore, allo spirito.

Non hai bisogno di tante cose: hai bisogno di cose che ti facciano stare bene. Non hai bisogno di riempire l’agenda con tanti impegni, ma di un tempo ben organizzato e di spazi vuoti per nutrire la tua anima e per riposare. Non hai bisogno di approvazione esterna, hai bisogno di fare le cose con cura e sentirti più appagata.

L’eccezione alla regola

Come ogni regola che si rispetti, anche questa ha le sue eccezioni. Mi viene in mente Iris Apfel: sarebbe la stessa senza la sua strabordante personalità, gli occhiali fuori misura e la quantità impressionante di accessori? Pensa che il suo motto è “more is more and less is a bore”. Nel suo caso, come si fa a darle torto?

 

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Il potere trasformativo delle liste https://www.milenaguidotti.it/il-potere-trasformativo-delle-liste/ https://www.milenaguidotti.it/il-potere-trasformativo-delle-liste/#respond Fri, 18 Dec 2020 16:00:52 +0000 https://www.milenaguidotti.it/?p=944 Imparare l’arte delle liste dona un superpotere al quale tutti possiamo accedere: la chiarezza mentale. Quando abbiamo chiaro cosa dobbiamo fare, cosa vogliamo e cosa non vogliamo, procediamo nella vita con più serenità e fiducia.

Il mio approccio con le liste

È stato grazie a Dominique Loreau, giornalista e saggista francese, e al suo libro “L’arte delle liste” che ho iniziato a percepire la forza di questo strumento.

Avevo già una “to-do list” generica in cui annotavo indistintamente le varie cose da ricordare, ed era utilissima. Mentre leggevo il libro, però, è risultato chiaro che ne stavo limitando le potenzialità e che se avessi organizzato quel semplice elenco in modo diverso, avrei ottenuto molto di più.

Così ho cominciato a elaborare il mio sistema personale. All’inizio le liste erano solo tre:

  • Lista delle cose da fare il giorno dopo, oltre agli impegni già fissati in agenda
  • Lista delle cose da fare in settimana
  • Lista delle cose da comprare, al di là della classica lista della spesa

Prendendo confidenza con il metodo le liste aumentavano, diventando sempre più sensate e precise. La mia confusione mentale diminuiva e facevo esperienza di ciò che Dominique Loreau afferma: le liste aiutano a semplificare, a organizzare, e a conoscere meglio se stessi.

Perché scrivere qualcosa aiuta a ricordarlo, ma c’è di più.

L’atto stesso di scrivere svuota la mente, trasferendo i pensieri da dentro a fuori di noi. Creare un sistema di liste ci permette di vedere (letteralmente) i nostri pensieri, le nostre intenzioni e i nostri desideri. Consente di alleggerirci e di chiarire i nostri stati d’animo. Ci obbliga ad andare in profondità, mettere a fuoco, capire cosa vogliamo davvero e sintetizzare. Tutto questo è trasformativo, perché unisce consapevolezza e utilità.

Faticoso? Mh, potrebbe. Giusto un po’, all’inizio. Ma non è molto più faticoso continuare a vivere nella confusione?

Da dove iniziare

Per prima cosa, fai un brain dump. Butta giù tutto ciò che ti viene in mente, senza pensarci troppo; ci sarà tempo per cancellare e riorganizzare. In questa prima fase occupati solo di liberare i pensieri e scrivi senza filtri.

In un secondo momento, a mente fresca, rileggi tutto, elimina quanto non necessario e copia il resto in liste diverse. Naturalmente le possibilità sono infinite, sarai tu a trovare le categorie utili per te e quelle che ti corrispondono di più. Scegli un quaderno dedicato e una bella penna, trova un angolino tranquillo della casa in cui sentirti a tuo agio, accendi una candela profumata e fatti ispirare dalla sua fiamma, che dona allo stesso tempo serenità e vigore.

Giusto per darti un’idea, ecco alcuni esempi possibili:

  • Lista dei film da vedere
  • Lista dei libri da leggere
  • Lista dei podcast da ascoltare
  • Lista delle ricette preferite
  • Lista delle ricette da provare
  • Lista dei luoghi che vuoi visitare
  • Lista dei ristoranti che ami
  • Lista dei regali fatti e ricevuti
  • Lista delle pulizie settimanali – mensili – annuali
  • Lista di domande da fare prima di comprare casa
  • Lista delle cose da eliminare prima di un trasloco
  • Lista delle cose da fare e da acquistare prima della nascita di un bimbo
  • Lista di cose da fare quando ti avanza mezz’ora (sì, può succedere!)

Ma anche liste più introspettive:

  • Lista dei ricordi felici (da rileggere soprattutto quando sei un po’ sottotono)
  • Lista dei complimenti ricevuti (a me serve tantissimo, per ricordare a me stessa il mio valore e i punti di forza che tendo a dimenticare)
  • Lista delle situazioni che non voglio più accettare (eh…)

E’ il momento ideale

Ogni momento è buono per iniziare a sperimentare il metodo delle liste, ma potresti approfittarne ora che ci avviciniamo alla fine dell’anno (e che anno!). È il momento di passaggio per eccellenza, simbolicamente potentissimo. Prenditi un po’ di tempo e dedicalo a questa particolare forma di scrittura, potresti innamorartene come è successo a me.

Ricorda che puoi regalare (o regalarti) una mia consulenza online di due ore sull’arte delle liste (scrivimi qui per avere più informazioni). Ti invierò il buono regalo via e-mail, così che tu possa stamparlo e consegnarlo a chi vuoi, oppure recapitarlo direttamente all’indirizzo e-mail del destinatario.

Che cosa ne ricaviamo? Una maggior lucidità, meno preoccupazioni nella vita di tutti i giorni e un arricchimento immenso a tutti i livelli – Dominique Loreau

Buone feste di cuore a te e alla te stessa che emergerà mentre compilerai le tue liste.

 

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Il senso del mio lavoro https://www.milenaguidotti.it/il-senso-del-mio-lavoro/ https://www.milenaguidotti.it/il-senso-del-mio-lavoro/#respond Sun, 04 Oct 2020 07:00:16 +0000 https://www.milenaguidotti.it/?p=847 Quando ho iniziato a formarmi come Professional Organizer, mi risuonava nella testa una parola: cambiamento.

Certo, stavo per stravolgere (di nuovo) la mia vita professionale: anni prima ero passata da dipendente ad artigiana, e ora diventavo una libera professionista. Ma non era solo questo: stavo realizzando un completo cambio di prospettiva, di tempi, di stile di vita. Ero felice come non mai.

Unire i puntini

Hai mai ascoltato il discorso di Steve Jobs ai laureati dell’Università di Stanford? Quel giorno, raccontando la sua storia, spiegò come lui avesse “unito i puntini”: un corso di calligrafia frequentato da ragazzo per pura curiosità gli aveva permesso, dieci anni dopo, di realizzare il Mac, il primo computer con una bella tipografia.

Ecco, mentre studiavo per diventare Professional Organizer ho fatto la stessa cosa: a poco a poco, durante il percorso, ho unito i puntini.

Con una matita immaginaria ho tracciato nella mia mente linee sottili, collegando competenze, interessi ed esperienze personali, fino a creare il disegno compiuto del mio modo di lavorare. E a me, quel disegno lì, piace tantissimo.

  • Casa: mi piace molto viaggiare e vorrei farlo più spesso, ma non ho uno spirito nomade. La mia voglia di avventura e di conoscere persone e posti nuovi va di pari passo con la voglia di ritrovare la mia casa, i miei spazi e le mie abitudini alla fine del viaggio.
  • Organizzazione: adoro organizzare. Che sia uno spazio della casa, un evento, un viaggio, dammi un’agenda e qualcosa per scrivere e mi metto subito all’opera.
  • Cambiamento: undici lettere con dentro un mondo di significati. Sì, i cambiamenti fanno paura per definizione: ti mettono su una strada nuova e, per quanto tu possa immaginarla, non l’hai mai percorsa prima, non puoi davvero sapere come andrà. E l’ignoto spaventa sempre un po’, no? Ma la vita ci sfida, e sta a noi cercare di trarre sempre il meglio dalle situazioni che affrontiamo.

Il mix perfetto

Una volta finito il corso di formazione, è stato piuttosto naturale scegliere di specializzarmi in ambito domestico. La mia passione per la casa, per i complementi d’arredo e per le soluzioni organizzative che rendono tutto più semplice e funzionale sarebbe stato il punto di partenza della mia attività.

Ma c’è di più.

Dopo anni un po’ complicati, alla fine del 2011 avevo capito di aver bisogno di dare una svolta alla mia vita. Volevo smettere di vivere per inerzia, rincorrendo i “devo” e dimenticando i “voglio”, e prendere in mano la situazione; anzi, prendere per mano me stessa.

Da allora è iniziato un percorso di introspezione, crescita e scoperta continua, che mi ha portato qui, alla mia scrivania, in una domenica pomeriggio autunnale, con una candela profumata accesa, a parlarti di me.

Cosa c’entra tutto questo con il mio lavoro? Oh, tantissimo.

Perché comprendo cosa vuol dire stare lì, in quel punto in cui forse ti trovi proprio adesso. Quel punto in cui senti che un cambiamento è necessario, ma hai il timore di muovere il primo passo o non sai come fare e ti sembra tutto estremamente faticoso e stressante. Ecco, io vorrei esserti di supporto in queste situazioni e accompagnarti durante il cammino.

La casa è la manifestazione visibile di noi stessi

Iniziare dalla propria casa è per me il modo più naturale di ricreare il nostro equilibrio interiore. Una casa accogliente e organizzata, bella da vedere e semplice da gestire, è una solida base su cui costruire lo stile di vita che desideriamo.

Potresti aver bisogno di riorganizzare una singola stanza o l’intera casa, di pianificare un trasloco, di preparare una splendida nursery per il bimbo in arrivo o di creare il tuo ufficio in casa. Potresti dover svuotare una casa dopo un lutto: che non significa dimenticare, ma ricominciare a vivere.

Qualunque sia il tuo bisogno organizzativo, ho a cuore una cosa soltanto: supportarti, fornendoti metodi e strategie pensate per te, e accompagnarti verso uno stile di vita nuovo, più sereno e appagante.

Ti va di raccontarmi qualcosa di te? Cosa vorresti ottenere dai tuoi spazi? Quali sono le tue necessità? Qual è il bisogno organizzativo per cui vorresti avere una bacchetta magica e risolvere tutto in un attimo? Scrivimelo qui, sarò felice di leggerti (e rispondo sempre).

“Il primo passo per creare la vita che vuoi è liberarti di tutto ciò che non vuoi”, dice Joshua Baker, e io potrei tatuarmi addosso questa frase, per quanto la trovi illuminante.

Avere cura di noi, dei nostri ambienti, sviluppare buone abitudini, circondarci di cose e persone che amiamo e che ci fanno stare bene significa entrare in una nuova fase, liberatoria ed energizzante, per sentirci a nostro agio nel mondo.

Ti sembra poco?

 

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Chi è e cosa fa il Professional Organizer https://www.milenaguidotti.it/chi-e-e-cosa-fa-il-professional-organizer/ https://www.milenaguidotti.it/chi-e-e-cosa-fa-il-professional-organizer/#respond Fri, 18 Sep 2020 07:00:36 +0000 https://www.milenaguidotti.it/?p=823 È la sfida che accomuna tutti quelli che, come me, intraprendono una “nuova professione”: riuscire a spiegare in poche parole cosa facciamo.

L’elevator pitch

Non a caso, uno dei primi esercizi assegnati al corso di formazione per Professional Organizer era scrivere il nostro elevator pitch, ovvero una frase che riesca a catturare l’attenzione del nostro interlocutore e spieghi cosa facciamo in pochi secondi (il tempo di una corsa in ascensore, appunto).

Il mio era più o meno: “Sono una consulente di organizzazione personale e fornisco ai miei clienti metodi e strategie personalizzate per semplificarsi la vita ed essere più organizzati e sereni.” Forse un po’ formale, ma cerca di capirmi, era la seconda lezione…

Con il tempo e lo studio la mia visione si è allargata e definita, fino a comprendere quali fossero gli ambiti in cui volevo specializzarmi.

Ma andiamo con ordine.

Le origini della professione

La figura del Professional Organizer nasce negli Stati Uniti negli anni ’80, diffondendosi poi in altre nazioni (Inghilterra, Australia, Germania, Olanda, Canada e Giappone) con la creazione delle relative associazioni professionali.

Approdata in Italia una decina d’anni fa, la professione si sta facendo rapidamente conoscere grazie anche ad APOI, l’Associazione Professional Organizers Italia di cui faccio parte, riconosciuta dal MISE Ministero dello Sviluppo Economico.

Come tutte le nuove professioni, anche quella di P.O. presenta enormi opportunità, poiché l’organizzazione è una competenza trasversale che può essere utile in qualsiasi ambito della vita quotidiana, ma anche innegabili difficoltà: capita spesso che le persone fraintendano il tipo di lavoro che svolgiamo, scambiandoci per assistenti virtuali, organizzatori di eventi o addetti alle pulizie, oppure associandoci ad unico modello possibile, per esempio Marie Kondo.

Un po’ di chiarezza

Dal sito web di Apoi:

“Il Professional Organizer (P.O.) fornisce informazioni, strategie e supporto per aiutare le persone ad organizzarsi. Assiste i clienti nel trovare equilibrio, restituire ordine e massimizzare le proprie risorse. Con l’utilizzo di sistemi organizzativi personalizzati e l’insegnamento di abilità di organizzazione, aiuta le persone, le organizzazioni, le aziende a prendere il controllo di ciò che li circonda, del loro tempo, dello spazio, dei cumuli di documenti e oggetti, delle loro vite!”

Ma cosa si intende per “massimizzare le proprie risorse?”

Tutti abbiamo risorse limitate: spazio, tempo, energie fisiche e mentali, denaro sono esauribili e come tali andrebbero utilizzate nel miglior modo possibile. Il Professional Organizer supporta i propri clienti in questo senso. Tramite un percorso personalizzato fornisce strategie organizzative su misura, insegnando metodi che possano essere mantenuti nel tempo.

Quando lo spreco di queste risorse diminuisce, la mente è più leggera e aumentano spazio, tempo ed energie che possiamo utilizzare per le cose che ci fanno stare bene. La qualità della vita migliora sensibilmente.

Ambiti di intervento

Vediamo quali sono, in linea di massima, gli ambiti in cui il Professional Organizer può esserti d’aiuto:

casa: per gestire al meglio gli spazi e rendere la casa accogliente e funzionale

famiglia: per creare in famiglia un clima organizzato e sereno

stile di vita: per avere tempo per sé e per le cose importanti

cambiamenti: per gestire i cambiamenti in modo efficace e sereno (un trasloco, i preparativi per una nascita, svuotare una casa dopo un lutto…)

lavoro: per favorire l’efficacia e la produttività in azienda o per i liberi professionisti

educazione: organizzazione di spazi, calendario e metodo di studio dei ragazzi, interventi nelle scuole, corsi per genitori, insegnanti ed educatori

pubblica amministrazione e altri ambiti: organizzazione di uffici pubblici, negozi, ospedali, case di cura, scuole, ristoranti, hotel…

disorganizzazione cronica e disturbo da accumulo: il disturbo da accumulo è stato riconosciuto come una vera e propria patologia e necessita della massima collaborazione fra il P.O. e lo specialista di riferimento, in genere uno psicologo o uno psichiatra.

Come vedi, le possibilità di intervento sono davvero tantissime e non esistono confini netti fra un ambito e l’altro, ma un buon Professional Organizer è quello che non si offre per qualsiasi tipo di lavoro: al contrario, si specializza nell’ambito (o negli ambiti) per il quale si sente più portato, in cui si riconosce maggiormente per interessi, indole e passione.

Formazione approfondita, grande capacità di ascolto, attenzione non giudicante, forte empatia e massima riservatezza sono le caratteristiche che fanno di un Professional Organizer un professionista valido e competente, in grado di guidare il suo cliente verso una migliore qualità di vita.

In questo articolo ti avevo raccontato il percorso che mi ha portato a diventare Professional Organizer; nel prossimo ti spiegherò meglio cosa faccio e perché.

E il motivo per cui amo tanto questo lavoro.

 

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Settembre: come ripartire da una casa più leggera https://www.milenaguidotti.it/settembre-come-ripartire-da-una-casa-piu-leggera/ https://www.milenaguidotti.it/settembre-come-ripartire-da-una-casa-piu-leggera/#respond Fri, 04 Sep 2020 09:11:11 +0000 https://www.milenaguidotti.it/?p=809 Più di capodanno e più della primavera, per molti settembre è il momento in cui si riparte con nuova energia. La pausa estiva ci ha dato modo di tirare le somme su quanto realizzato finora e di progettare i nostri obiettivi futuri. Ma soprattutto di godere del meritato riposo.

Una strana estate

Certo, quest’anno così particolare ha messo tutti a dura prova. Siamo arrivati all’estate con addosso una stanchezza emotiva senza precedenti data dal cambio repentino delle nostre abitudini, dall’incertezza per il futuro, dall’impossibilità di fare programmi precisi.

Mentre il mondo intero sta ancora affrontando la pandemia da Covid-19 e la politica e il Comitato Tecnico Scientifico cercano di farci ripartire il più serenamente possibile, sappiamo che nulla può essere dato per scontato e che il buonsenso è la strategia più efficace da adottare se non vogliamo precipitare di nuovo nella situazione drammatica di inizio anno.

Lasciarsi guidare

Questo settembre riparto più che mai all’insegna di un termine inglese che mi guida come un faro nella notte: flow. Flow come flusso, il fluire delle cose, l’abbandonarsi alla vita e ai cambiamenti accettandoli, traendone il meglio e imparando da essi. Non è rassegnazione, è consapevolezza.

Lasciar fluire significa essere presenti, in questo istante, qui, adesso. Facendo una cosa alla volta e ricordando sempre che potremo sbagliare, ma nessuno ci crocifiggerà per questo.

Creatività e ispirazione arrivano proprio quando non ci impuntiamo, quando la mente è libera e smettiamo di pensare in modo ossessivo; è grazie a questo stato d’animo se negli ultimi mesi sono riuscita ad apportare qualche modifica alla mia casa.

Ripensare i nostri spazi

Come ti ho raccontato qui , la casa è l’espressione di noi stessi e può essere in continuo cambiamento, proprio perché lo siamo anche noi: quando i gusti e le necessità variano, anche lei si trasforma.

Ho deciso di non lavorare più dal tavolo della cucina, ma di creare il mio home office in camera da letto. Non avendo una stanza a disposizione per un vero e proprio studio, volevo ricavare uno spazio che fosse allo stesso tempo funzionale, intimo e non invadente: una piccola scrivania, una bacheca e un’area dedicata all’interno dell’armadio.

Naturalmente per fare spazio al nuovo si deve lasciar andare il vecchio e così, con una visione in testa, un metro in mano e un po’ di pazienza, ho riprogettato gli ambienti.

Ho eliminato documenti, abiti e cianfrusaglie varie. Ho fatto una lista di cose da acquistare e ho messo in vendita su Marketplace gli oggetti che non mi servivano più. Questo è il primo articolo che scrivo dalla mia nuova postazione e ti assicuro che qui sento un’energia incredibile.

Molti, durante il lockdown, hanno visto la propria casa con occhi nuovi. Essere obbligati a passarci molto più tempo del solito ha portato a vederne difetti e potenzialità. Chi ha potuto sfruttare l’occasione si è messo a riordinare armadi, dispense e ripostigli. Qualcuno ha fatto una pulizia profonda e ne ha approfittato per fare un po’ di decluttering, qualcun altro dal divano ha solo pensato a cosa avrebbe voluto fare.

Studi americani hanno dimostrato che solo il 12% della popolazione mondiale è naturalmente organizzato, mentre il restante 88% si barcamena come può, rischiando di sprecare molto tempo ed energie perseverando in uno stile di vita troppo complesso.

I miei consigli per te

Se anche tu, come me, sei una fan di settembre, potresti approfittare delle energie di questo momento dell’anno per sistemare qualche ambiente della tua casa e ripartire con più leggerezza.

Vorrei quindi darti qualche spunto per iniziare nel modo giusto:

 

Pianifica: prendi carta e penna e stabilisci come procedere. Da quale stanza inizierai? Farai tutto da sola o ti farai aiutare? Qual è il momento migliore della giornata o della settimana per farlo?

Il mio consiglio: parti dalla fine, cerca cioè di capire cosa vorrai ottenere una volta finito il lavoro. Per esempio, vuoi semplicemente più ordine o hai bisogno di modificare la gestione degli spazi? La tua priorità è l’estetica o la funzionalità? (Spoiler: con un po’ di impegno, puoi avere entrambi).

Fai decluttering: prenditi del tempo per selezionare il “clutter”, cioè tutto ciò che ingombra, che occupa spazio inutilmente, che non serve o non si usa più: vestiti troppo grandi, troppo piccoli o che non ci piacciono, regali non graditi, medicine, cosmetici e cibi scaduti, piccoli elettrodomestici rotti, doppioni… Metti tutto da parte e decidi cosa farne (buttare, riciclare, riparare, vendere, regalare).

Il mio consiglio: non buttare mai nulla di proprietà di altri membri della famiglia senza interpellarli. Ricorda che il rispetto delle cose altrui è fondamentale: eviterai discussioni e che perdano tempo a cercare qualcosa che non troveranno mai.

Riorganizza: dopo aver eliminato il superfluo, trova il posto più idoneo per tutto il resto. Suddividi gli oggetti a seconda della funzionalità, della frequenza di utilizzo e perché no, del tuo senso estetico.

Il mio consiglio: se hai dei figli, fatti aiutare da loro, soprattutto se piccoli; si divertiranno un mondo e acquisiranno capacità organizzative che saranno una dote preziosa per il loro futuro.

 

Fammi sapere com’è andata e ricorda che, nel caso avessi difficoltà, puoi chiedermi una consulenza qui. Sarò felice di aiutarti a ritrovare la serenità che desideri.

Ora sei pronta per goderti la nuova stagione con un rinnovato entusiasmo, contagioso come l’allegria e frizzantino come l’aria delle mattine autunnali. Non so tu, ma io non vedo l’ora di passeggiare in un bosco color dell’oro ascoltando il crepitio delle foglie secche sotto le scarpe.

Buon settembre di cuore a te, che mi hai letto fino alla fine e che senti risuonare le mie parole da qualche parte dentro te stessa.

 

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Il Manifesto di Apoi https://www.milenaguidotti.it/il-manifesto-di-apoi/ https://www.milenaguidotti.it/il-manifesto-di-apoi/#respond Sat, 04 Jul 2020 09:11:26 +0000 https://www.milenaguidotti.it/?p=742 Qualche settimana fa APOI, l’Associazione Professional Organizers Italia di cui faccio parte, ha presentato ufficialmente il suo Manifesto, un elenco di 10 punti in cui abbiamo voluto spiegare ciò che l’organizzazione rappresenta per noi.

La nostra associazione

Ad oggi la nostra associazione vanta più di 100 membri entusiasti e in formazione continua. Crediamo fortemente in questa professione che si sta facendo conoscere sempre di più anche in Italia e crediamo nell’organizzazione personale come strumento per migliorare la vita delle persone; noi stessi ne facciamo esperienza ogni giorno.

Ogni P.O. ha il suo modo di lavorare, il suo ambito di specializzazione, il suo stile, la sua personalità, ma tutti conosciamo bene il vantaggio dell’essere organizzati: la libertà da una gabbia fatta di confusione, di accumulo di oggetti, di impegni e di tutto quel “di più” che ci dà l’illusione di avere una vita piena, ma che invece spesso ostacola la serenità delle nostre giornate.

Ecco, organizzarsi per me significa accorgersi che la chiave che apre quella gabbia è nelle tue mani e che semplificarsi la vita è possibile.

Tutto parte da una tua decisone.

Il valore della consapevolezza di sè

Decidere, etimologicamente parlando, significa tagliare via. Quando decidi, ciò che era prima non esiste più e il cambiamento può avere inizio. Prendere consapevolezza di voler viaggiare più leggeri attraverso la nostra quotidianità significa prendersi cura di sé e di ciò che più conta per noi.

È passato qualche anno da quando quella decisione è toccata a me.

Spesso si pensa che chi sceglie di diventare Professional Organizer sia sempre stato ordinato e con le idee chiare, o magari una specie di Signorina Rottenmeier pignola e maniaca del controllo. Invece c’è anche chi, come me, pur avendo un innato senso estetico ed un certo intuito per le soluzioni organizzative, ha imparato durante il cammino.

Era il 2012 quando ho preso l’unica saggia decisione possibile: dare un taglio al caos della mia vita partendo dalla mia casa, sintomo visibile della mia fatica a chiudere alcune situazioni diventate troppo pesanti.

Ho eliminato il superfluo, ho conservato solo ciò che mi è utile e che mi piace davvero. Custodisco gelosamente i ricordi che mi fanno stare bene, mentre per gli altri è stato necessario (e quanto mai energizzante!) un cambio di paradigma: mi sono presa del tempo per una attenta valutazione, poi ho ringraziato per ciò che mi avevano insegnato e li ho lasciati andare.

Essere organizzati non significa vivere in un ordine noioso e fine a sé stesso o in una casa da rivista di arredamento, né può essere inteso come uno schema preconfezionato da vendere in serie. Al contrario, richiede di prendere consapevolezza di ciò che ognuno di noi vuole davvero. Di quante cose abbiamo bisogno senza che siano loro a possederci. Di quale routine giornaliera ci farà stare bene e di quali abitudini funzionali vorremmo acquisire.

Less is more

Ho imparato sulla mia pelle che “less is more”. Quando togli tutto il superfluo e decidi di avere nella tua vita solo ciò che davvero ti dà gioia, lei ti ringrazia e ti offre straordinarie opportunità.

Se anche tu vuoi intraprendere questo viaggio verso una nuova armonia, puoi contattarmi per una consulenza cliccando qui; sarò felice di darti tutte le informazioni necessarie e sciogliere ogni tuo dubbio.

Vorrei lasciarti con l’invito a leggere il nostro Manifesto, sottoscriverlo e condividerlo per aiutarci a diffonderne i valori.

E poi dimmi: cosa significa “organizzare” per te? Quale valore aggiunto pensi possa portare nella tua vita? Qual è il beneficio principale che potresti trarne?

 

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